Protagonista indesiderata del giorno di Natale in molte province italiane è stata la variante Omicron. Secondo i calcoli del fisico Roberto Battiston, ricercatore presso l’Università di Trento, nonché coordinatore dell’Osservatorio dei dati epidemiologici, i casi di Omicron a Natale erano pari al 45% del totale. Nell’arco di pochi giorni, con la normale ripresa dei test antigenici e molecolari, sarà possibile condurre una stima più precisa dei contagi natalizi. L’analisi statistica dei dati forniti dalla Protezione Civile permette intanto di ottenere utili indicazioni sull’andamento dell’epidemia Omicron.
“In Italia la Omicron si è fatta sentire nel momento particolare delle feste. La sua crescita massiccia era attesa“, esordisce Battiston. “Ma sta avvenendo senza che se ne sappia abbastanza. Anche se sono ben visibili i pesanti effetti, come il gran numero di infetti che si aggiungono al contributo della Delta, i tamponi che non si trovano e le code davanti alle farmacie. I numeri dell’epidemia crescono velocemente, ma i dati sul sequenziamento sono scarsi e molto lenti rispetto alla velocità con cui si muove il virus“.
Variante Omicron, zona bianca o gialla? I dati del contagio
“Dall’andamento regolare della Delta era stato possibile stimare un picco settimanale di circa 30.000 casi a Natale, che effettivamente si è verificato. Tolto questo contributo, si ottiene il contributo dovuto all’ Omicron, variante che mostra chiaramente la sua presenza, a livello di rapida crescita di Rt e dei dati statistici, già in più del 50% delle 107 province italiane“, precisa Battiston. “Le sette regioni gialle mostrano, per ora, una quasi assenza del contributo della Omicron“, spiega Battiston. “Nelle zone in cui la variante Delta aveva raggiunto valori altissimi, come l’Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia, gli infetti adesso stanno scendendo e Rt è tornato ad 1. Delta sta quindi tornando indietro e la crescita di Omicron ancora non si vede, almeno a livello statistico“.
Variante Omicron, dove si diffonde più rapidamente
In Veneto, Marche e Liguria non si osserva una decrescita dei casi, “ma anche queste regioni sono dominate dalla Delta. La variante Omicron, quando è presente in modo significativo, mostra una caratteristica salita rapidissima di Rt e del numero degli infetti, che, al momento, non appare nei dati”, osserva il fisico. “Se ne ricava un’indicazione che il tipo di controlli in atto nelle zone gialle, in parte dovuti a norme nazionali, in parte all’ iniziativa dei governatori, stanno ritardando l’esplosione dei casi di Omicron, che invece sta prendendo rapidamente il sopravvento in quasi tutte le regioni bianche“. Fanno eccezione in questo momento la Sardegna e l’Emilia Romagna, che “non mostra ancora una chiara presenza dell’Omicron, fatto che meriterebbe un approfondimento“, aggiunge Battiston.
Perché la variante ha vita difficile in zona gialla
In quasi la metà delle province italiane si osserva una crescita anomala di Omicron. Il 24 dicembre la crescita era evidente in circa 20 province. Nel giorno di Natale se ne sono aggiunte altre 29. Per Battiston “è importante capire perché le regioni gialle mostrino, almeno nel breve periodo, una maggiore resistenza all’invasione di Omicron“. Questo può essere utile per capire che cosa fare nei tempi brevi anche nelle altre regioni, “quali siano le limitazioni, come le mascherine all’aperto e il contenimento del numero di persone in ristoranti musei e stadi, che risultino più efficaci o che risulti opportuno rafforzare a livello nazionale“.