La Val di Susa torna scenario di forti tensioni e scontri tra la cittadinanza e le forze dell’ordine. Questa volta, però, il treno ad alta velocità che dovrebbe unire Torino a Lione non c’entra. Quantomeno non direttamente. Motivo dell’agitazione dei No Tav, infatti, è il cantiere per un autoporto.
I No Tav contro l’autoporto della A32
A San Didero, piccolo centro della Città Metropolitana di Torino in piena Val di Susa, hanno infatti preso il via i lavori di costruzione del nuovo autoporto dell’autostrada A32, che va da Torino a Bardonecchia. Tale opera è destinata a sostituire quella precedente, da smantellare proprio per lasciare spazio alla fatidica Tav da Torino a Lione. E nell’ambito di tutte queste operazioni, è in programma anche la realizzazione di un nuovo svincolo autostradale.
Una serie di fattori concomitanti che hanno scatenato la furia dei No Tav. La notte della Val di Susa è stata infatti caratterizzata dagli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine in quel di San Didero. Pietre e petardi sono stati lanciati contro la polizia, che ha risposto con lacrimogeni, dai manifestanti accorsi per il timore che volessero sgomberare il loro presidio contro il treno ad alta velocità.
Val di Susa: feriti tra operai, forze dell’ordine e manifestanti
L’Ansa spiega che ci sarebbero alcuni feriti tra forze dell’ordine e operai, ma anche i No Tav riferiscono di feriti tra i manifestanti che si oppongono alla Torino-Lione. Gli scontri sono durati un paio d’ore, fino alle 3 del mattino. Proprio la loro lunga durata ha richiamato in Val di Susa anche i militanti dei centri sociali da Torino. Almeno un centinaio, infatti, i manifestanti che hanno raggiunto San Didero per tentare di impedire l’arrivo degli operai e dei mezzi da cantiere. Addirittura hanno eretto vere e proprie barricate, a cui hanno successivamente dato fuoco per non far avanzare le forze dell’ordine.
E sui fatti della notte è anche giunto il comunicato degli stessi No Tav, tramite il sito Notav.info. “Senza nessuna vergogna, con l’Italia che urla alle terapie intensive e un Governo che non si preoccupa della salute e della tutela dei suoi cittadini, ormai anche in grave crisi economica e sociale, lo Stato sostiene l’avanzamento di quest’opera scellerata ed ecocida“, vi si legge. Ma intanto la Digos della Questura di Torino indaga. Nel pomeriggio di martedì è anche prevista una conferenza stampa, organizzata dai sindaci di San Didero e Bruzolo, a cui si uniranno altri sindaci della Val di Susa e il movimento No Tav.