Il giorno dopo le parole generale Figliuolo sulla possibile terza dose del vaccino anti Covid, è la Regione Marche a candidarsi come la prima in Italia a poterla attuare. In questo ente territoriale, infatti, si prevede di iniziare l’iter nell’ultima settimana di settembre. Ad esempio per il personale sanitario, che è stato il primo ad essere vaccinato a partire da fine dicembre. Lo riferisce l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, “acclarato che la copertura vaccinale dura circa nove mesi“. “L’immunizzazione dei marchigiani? I vaccini, che le Marche hanno avuto a disposizione, sono stati inferiori alla proporzione con la popolazione e abbiamo chiesto al commissario di recuperare”, dice Saltamartini.
“Quando avremo superato un milione di vaccini su una platea di un milione e 250, avremo consapevolezza di essere un passo avanti”. Ma prima della questione terzo richiamo, c’è quella dei vaccini in vacanza. Le Marche sono “in grado ora di fare lo scambio automatico con il sistema Poste solo con la Lombardia“. Circa 400 già le telefonate al Cup (centro unico prenotazione) Marche per chiedere la somministrazione della seconda dose in vacanza o altrove. La Regione sta organizzando lo ‘scambio’ in base alla “concertazione tra tutte le regioni. Non è un problema solo delle Marche, deve essere risolto a livello di Conferenza delle Regioni e poi coordinate dal commissario Figliuolo”. Altro nodo è quello degli studenti che vogliono andare all’estero, per esempio per motivi di studio, e chiedono di anticipare la vaccinazione. La Regione valuta di “vaccinarli con il Johnson, con la dose unica”.
Sull’eventualità della terza dose di vaccino da somministrare alla popolazione si era espresso ieri proprio Francesco Paolo Figliuolo, Commissario per l’emergenza Coronavirus, intervenuto in V Commissione della Camera dei Deputati (Bilancio, Tesoro e Programmazione). “Eventuali criticità costituiscono un’enorme carica motivazionale, che ci spinge ogni giorno a fare sempre di più. La struttura commissariale si sta rivelando uno strumento efficace e straordinario. E dovrà condurre gradualmente nei prossimi mesi a una gestione ordinaria dell’attività vaccinale futura. Che, stante gli attuali scenari, potrebbe prevedere la necessità di almeno un’ulteriore dose di richiamo”, ha infatti affermato.
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