Vaccino obbligatorio docenti: quando scatta e cosa succede se non ci si vaccina

Non più soltanto medici e operatori delle Rsa, il vaccino obbligatorio sarà esteso anche ai docenti e al personale scolastico. Lo stabilisce il nuovo decreto firmato dal premier Mario Draghi per assicurare lo svolgimento dell’attività didattica in piena sicurezza.

Vaccino docenti, quando scatta l’obbligo

Ai docenti e al personale scolastico non basterà più esibire il Green Pass per accedere agli ambienti scolastici. Dal 15 dicembre in avanti, scatterà infatti il vaccino obbligatorio. I docenti non vaccinati avranno dunque tempo fino a metà dicembre per vaccinarsi ed esibire il certificato ai dirigenti scolastici.

Cosa succede se un docente non si vaccina

Ma cosa succede a chi rifiuta di vaccinarsi? “L’atto di accertamento dell’inadempimento – si legge nella bozza – determina l’immediata la sospensione dal diritto di svolgere l’attività lavorativa, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro“. Per il periodo di sospensione, “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati“.

Quando dura la sospensione

La sospensione è efficace “fino alla comunicazione da parte dell’interessato al datore di lavoro dell’avvio e del successivo completamento del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della dose di richiamo“. Così si legge nella bozza del decreto annunciato ieri dal premier Mario Draghi. à

Vaccino obbligatorio? Anief pronto a dare battaglia

Immediata la risposta del presidente Anief, Marcello Pacifico. “È irragionevole e illegittimo il principio per il quale, in assenza di un’estensione dell’obbligo a tutta la popolazione studentesca e all’intera cittadinanza, si comprimono le libertà e i diritti di alcuni lavoratori“. Senza contare, prosegue Pacifico, che si tratta di “lavoratori appartenenti alle categorie che hanno risposto positivamente all’appello del Governo“.

A poche ore dall’annuncio di Draghi, Anief invita tutto il personale non vaccinato ad astenersi dal lavoro il 9 e il 10 dicembre insieme al personale vaccinato. Il sindacato è inoltre pronto a ricorrere in tribunale “per la palese discriminazione e incostituzionalità della norma“, se confermata. “Come presidente Anief – spiega Pacifico – posso dire già ora che siamo pronti a rivolgerci nuovamente alla magistratura amministrativa”. 

 

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