Vaccino: Figliuolo annuncia arrivo nuove dosi e replica a De Luca

Sono in arrivo 360mila dosi di vaccino in Italia: saranno stoccate martedì nell’hub della Difesa a Pratica di Mare. Il carico comprende altre dosi di AstraZeneca (175.200), mentre 184.800 riguardano il primo carico del monodose Johnson & Johnson.

Vaccino: le dosi in arrivo entro il 22 aprile

Lo rende noto in un comunicato la struttura Commissariale per l’Emergenza Covid del generale Francesco Paolo Figliuolo. Nella nota si evidenzia anche l’obiettivo di circa 315 mila somministrazioni di vaccino nella settimana compresa tra il 16 e il 22 aprile. E non è tutto, perché l’attuale obiettivo è quello di distribuire nello stesso periodo 4,2 milioni di dosi.

La distribuzione prevede oltre tre milioni di dosi di vaccino Pfizer, suddivise in due mandate di 1,5 milioni, circa mezzo milione di Vaxzevria, oltre 400 mila di Moderna, e più di 180 mila di Johnson & Johnson. “Nel quadro delle priorità indicate dall’Ordinanza numero 6 del Commissario straordinario – spiega la struttura Commissariale per l’Emergenza Covid –, il numero di persone di età superiore agli 80 anni che ha ricevuto almeno una somministrazione ha intanto superato quota 3 milioni, con un incremento di 500 mila unità rispetto alla settimana precedente. È stato così raggiunto con almeno una dose il 70% della platea di oltre 4,5 milioni rilevata con il sistema informatico ‘Tessera sanitaria’ e verificata dalle Regioni/Province autonome“.

La polemica del governatore De Luca

Dal canto suo, invece, il generale Figliuolo ha risposto alle polemiche sollevate da Vincenzo De Luca. Il commissario per l’emergenza Covid si è soffermato sulla campagna di somministrazione del vaccino, evidenziando che essa “deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale. Senza deroghe ai principi che lo regolano“. Ha quindi aggiunto la necessità di fare “riferimento all’ordinanza che indica le categorie prioritarie“.

L’obiettivo – ha quindi spiegato Figliuolo – è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane. Sono loro le più vulnerabili all’infezione. Più celermente si concluderà questa fase, prima si potrà procedere a somministrare il vaccino alle categorie produttive“.

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