Vaccino Covid, Gimbe: “1,2 milioni
di studenti devono ancora farlo”

In Italia la somministrazione del vaccino anti-Covid-19 sta procedendo a ritmo spedito. Gli ultimi dati indicano che oltre 46,5 milioni di italiani (più dell’86% della popolazione over 12) hanno ricevuto l’inoculazione. Questi dati posizionano l’Italia ben sopra la media europea, davanti a Paesi come Francia, Germania e Regno Unito. La conferma arriva anche dal generale Francesco Paolo Figliuolo. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid ha fatto il punto della situazione tramite un videomessaggio al Salone della Giustizia. “La campagna sta continuando. Il nostro obiettivo è sfondare la quota dell’86% e arrivare al 90%”, ha dichiarato Figliuolo.

La Sardegna è la Regione che ha vaccinato di più gli studenti

Altri dati arrivano dalla Fondazione Gimbe, che ha stilato delle classifiche relative alla somministrazione del vaccino. Da queste emerge come la Sardegna sia la prima regione in Italia per la vaccinazione degli studenti. Il Veneto, invece, è al vertice per le dosi somministrate al personale scolastico (seguito di poco dalle Marche). La Provincia autonoma di Bolzano è all’ultimo posto per entrambe le categorie.

Secondo l’ultimo report di Gimbe, risalente al 25 ottobre 2021, il 67,2% della popolazione 12-19 anni (3.064.055) ha completato il ciclo vaccinale e il 5,5% (249.401) ha fatto la prima dose. I ragazzi non vaccinati sono 1.243.466 (27,3%), con percentuali di non vaccinati che vanno dal 19,6% della Sardegna al 43,8% della Provincia autonoma di Bolzano.

Il 5,8% del personale scolastico non ha ricevuto il vaccino

La Fondazione Gimbe sottolinea che il trend della copertura vaccinale con almeno una dose nella fascia 12-19, dopo il netto aumento a inizio giugno, ha progressivamente rallentato a partire dal mese di settembre, quando il valore era ancora inferiore al 70%. Per quanto riguarda il personale scolastico, il 91,2% ha completato il ciclo vaccinale e il 3% (45.945) ha ricevuto la prima dose di vaccino. Il 5,8% (pari a 90.002 persone) non ha ancora ricevuto nemmeno una dose. Quest’ultima percentuale varia molto da una regione all’altra: si passa dal 3% del Veneto al 21,1% della Provincia autonoma di Bolzano (dato che però non viene aggiornato dal primo ottobre).

Secondo Renata Gili, la responsabile della Ricerca sui Servizi Sanitari di Gimbe, “questi dati dimostrano che sinora non si è verificato il temuto ‘effetto scuole’, sia grazie alla vaccinazione di studenti e personale scolastico, sia per la progressiva copertura vaccinale della popolazione generale. La conseguente riduzione della circolazione virale si riflette in ambito scolastico, anche negli alunni under 12, per i quali non ci sono ancora vaccini autorizzati. Un motivo in più per raggiungere il maggior numero possibile di persone non vaccinate e accelerare la somministrazione delle terze dosi”.

Un tracciamento difficoltoso

Il rapporto della Fondazione Gimbe indica anche che “lo zoccolo duro di personale scolastico sfiora il 6%”. A rendere più complicati i controlli è l’assenza di “uno screening periodico dei contagi nelle strutture scolastiche se non nelle scuole sentinella, di cui però mancano i dati pubblici”. Per la Fondazione Gimbe vengono investite troppe risorse per disinfettare le superfici e poche per areare ambienti in cui il distanziamento interpersonale “è un obbligo flessibile in classi pollaio”. Insomma, per ora dell’effetto scuola non c’è traccia, ma “i focolai segnalati invitano a tenere alta la guardia”.

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