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Da venerdì 25 giugno i cittadini stranieri, anche irregolari in corso di sanatoria o con il codice STP rilasciato dalle Asl, possono prenotare il vaccino anti Covid-19 sul portale della Regione Lombardia. Un aspetto fondamentale nel successo della campagna vaccinale, visto che il virus circola molto tra gli stranieri irregolari, proprio perché non ancora immunizzati.
Eppure, non tutto sembra funzionare al meglio, denuncia il consigliere regionale Michele Usuelli di +Europa e Radicali e come, del resto, era accaduto anche in passato. Secondo il politico, medico di professione “non c’è la volontà politica di vaccinare gli stranieri irregolari da parte della Regione Lombardia”.
Vaccino Covid, il portale non funziona
La Regione ha comunicato una procedura precisa: la prima cosa da fare per poter prenotare l’appuntamento è accedere nella pagina dedicata sul sito alla voce “Se sei uno straniero in possesso del codice STP, di un codice fiscale italiano o di un Codice univoco a 11 cifre emesso dalla prefettura” e fare richiesta di iscrizione nelle liste vaccinali.
Il problema è che, finora, è impossibile registrarsi e di fatto avviare la procedura. Per dimostrarlo Usuelli ha inserito il codice di 11 cifre fornito dalla prefettura a un badante delle Filippine in corso di sanatoria. Il codice, nonostante la procedura sia quella corretta, tuttavia non è riconosciuto.
L’hackeraggio al portale
Non solo il portale non funziona, ma è anche possibile hackerarlo. Infatti, nella parte successiva del video, si vede Usuelli inserire lo stesso codice con l’aggiunta di due cifre scelte casualmente e a questo punto riuscire ad iscrivere la persona. Questo dimostra, secondo Usuelli che il sito è predisposto per gli stranieri. Perché allora, si chiede il consigliere regionale di +Europa e Radicali, quando si inserisce il codice non è possibile registrarsi, se non con un trucco da hacker?
Guaio informatico o volontà politica?
Le possibili risposte, secondo Usuelli, sono due: o Regione Lombardia non ha ancora comunicato a Poste Italiane la lista dei codici in modo che possano essere inseriti nel database per riconoscere quando il cittadino straniero fa l’iscrizione, oppure Poste Italiane ha predisposto tutto ma non è ancora arrivato il via libera da parte della Regione.
“Evidentemente è la seconda – sostiene Usuelli – perché con il ‘trucchetto’ che abbiamo trovato è possibile fare la prenotazione e quindi i codici sono stati comunicati: forse quello che manca è solo la volontà politica della Regione Lombardia a vaccinare davvero gli stranieri, con tutti i rischi che ne conseguono per l’intera comunità”, conclude il consigliere regionale.