Domenica 27 dicembre è stata la giornata del Vax Day, dedicata in tutta l’Unione Europea alla prima tranche della campagna incentrata sul vaccino contro il Coronavirus. Una campagna che ha riguardato ovviamente anche l’Italia, con tantissime testimonianze sull’importanza del momento per il nostro Paese, sin da febbraio in primissima linea nella difficile battaglia contro la pandemia. Eppure c’è qualche conto che non sembra tornare.
Vaccino: perché in Italia solo 9.750 dosi
Il numero di dosi di vaccino riservate alle diverse Nazioni dell’Unione, infatti, non è stato lo stesso per tutti. E proprio quelle dell’Italia appaiono in un numero decisamente inferiore rispetto ad altri Paesi. Che certamente hanno sofferto per la diffusione del Coronavirus, ma non in maniera superiore rispetto a quanto avvenuto lungo lo Stivale.
Come noto, in Italia sono arrivate quest’oggi 9.750 dosi di vaccino. Il ministero della Salute ha precisato che i numeri saranno ben diversi dal 28 dicembre, giorno in cui prenderà il via la distribuzione vera e propria (in cui le dosi saranno circa 470 mila ogni settimana). Il confronto con le altre realtà europee, tuttavia, fa storcere più di qualche naso.
I numeri delle dosi nell’Unione Europea
In Germania, per esempio, il 26 dicembre sono arrivate 151.125 dosi, come confermato dal ministro della Salute tedesco, Jens Spahn. Nel periodo compreso tra il 28 e il 30 dicembre e la prima settimana di gennaio, poi, è previsto l’arrivo di tre altri carichi di vaccino, per un totale di 1,9 milioni di dosi.
La distribuzione del vaccino nell’Unione Europea sarà proporzionale alla popolazione. Questo significa, per esempio, che all’Italia (che ha circa 60 milioni di abitanti) dovrebbe arrivare intorno al 75% delle dosi destinate alla Germania (oltre 83 milioni di abitanti). Il conteggio andrà però effettuato al termine della consegna di tutti i 300 milioni di dosi. Il tutto verrà quindi uniformato più avanti. Certo è che le 9.750 dosi arrivate in Italia per il Vax Day qualche malumore lo hanno provocato.