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“Per quanto riguarda le dosi di vaccino anti Covid consegnate agli Stati membri dell’Unione europea per il primo trimestre 2021, posso dire che per la fine della settimana saranno arrivate 107 milioni di dosi agli Stati membri UE“. Così la portavoce della Commissione europea, Dana Spinant. Il numero si riferisce al numero complessivo consegnato nei primi tre mesi dell’anno ai Paesi Ue.
Vaccini: briefing tecnico su AstraZeneca
Nel frattempo, come spiega la stessa portavoce della Commissione europea, sono partite nuove consultazioni dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) con gli esperti degli Stati membri e internazionali a proposito del vaccino AstraZeneca. Il lavoro deriva dal nuovo allarme tedesco sulle trombosi cerebrali sopravvenute dopo la somministrazione del farmaco. “Prendiamo nota” della decisione tedesca, ha detto Spinant.
L’Agenzia europea del farmaco terrà un briefing tecnico durante il quale comunicherà gli aggiornamenti sul processo di revisione del protocollo di sicurezza sul vaccino AstraZeneca. Tale briefing è stato organizzato con la stessa Commissione europea e vi parteciperà anche Emer Cooke, direttrice esecutiva dell’Agenzia Ue.
La decisione tedesca e le sue conseguenze
In Germania si è deciso di somministrare il vaccino AstraZeneca ai soli ultrasessantenni dopo che si sono verificati alcuni rari casi di determinati tipi di trombosi in persone di età relativamente giovane. Il farmaco è stato però valutato sicuro da altri organismi sanitari. La stessa casa farmaceutica anglo-svedese ha commentato la decisione presa dalla Commissione permanente tedesca per i vaccini (Stiko). “Merita rispetto. Ma la sicurezza dei pazienti resta la massima priorità dell’azienda“, vi si legge.
Le varie autorità regolatorie hanno svolto indagini su AstraZeneca sia nell’Unione europea che nel Regno Unito. Eppure, secondo quanto la stessa compagnia ha comunicato all’agenzia ‘Dpa’, “non sono state in grado di stabilire una relazione causale tra il vaccino e gli eventi di coagulazione. I benefici per proteggere le persone da questo virus mortale superano significativamente i rischi in tutte le fasce di età adulta“.