Covid, Vaia: “Varianti coperte dai vaccini”

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I vaccini anti Covid-19 continuano ad essere somministrati nel nostro Paese. Dal V-Day del 27 dicembre ad oggi, in Italia, hanno ricevuto la prima dose 1.232.021 persone.

Durante il punto stampa di questa mattina, domenica 17 gennaio, il direttore dell’ospedale Spallanzani, Francesco Vaia, ha spiegato: “Le varianti ci sono sempre state e ce ne saranno ancora. Da qualche giorno abbiamo messo in piedi allo Spallanzani un gruppo di lavoro che sta studiando approfonditamente le varianti”. E ha aggiunto, per rassicurare la popolazione, che: “Tutta la documentazione scientifica ci dice che le varianti dovrebbero essere coperte dal vaccino. In questa fase quello che serve è vaccinare“.

Vaia: “Dopo il vaccino si deve usare ancora la mascherina”

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Nonostante l’efficacia dei vaccini, Vaia ha spiegato che anche si si sarà vaccinato non potrà fare a meno della mascherina.È un atto precauzionale perché non sappiamo quando l’efficacia, che è del 95%, sarà attivata. Il problema è la latenza della carica virale che non sappiamo che tempi ha”.

Quindi, dovremo continuare ad indossare i dispositivi di protezione individuale. “È meglio che ciascuno di noi continui a mantenere le mascherine. Mentre le altre misure dovremo mantenerle sempre: igiene personale e meno contatti” ha detto il direttore dello Spallanzani.

“Mancanza dosi è problema del momento”

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Per quanto riguarda invece il ritardo nella consegna nelle dosi di vaccino, e quindi la conseguente mancanza nel nostro Paese, il direttore dello Spallanzani ha detto: “La mancanza è un problema del momento”.

Leggo tante cose ma anche qui è un ingigantimento di problematiche che ci sono sempre state. Se l’azienda si rende conto che qualche lotto non è qualitativamente buono e lo sospende è un atto corretto” ha spiegato Vaia.

E ha continuato: “Ho letto che Pfizer garantisce in una settimana le dosi di vaccino ed è un peccato perché abbiamo messo su una macchina operativa veramente poderosa. Speriamo che anche in sede UE si ponga il problema e l’Italia possa essere messa in condizioni di avere quante più dosi possibili”.

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