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Le parole di Papa Francesco sulla necessità di una legge sulle unioni civili che dia tutela legale alle coppie omossessuali fanno discutere non poco. Al centro della tempesta una coppia italiana, Andrea Rubera e Dario De Gregorio, insieme ai loro tre figli. La loro testimonianza è stata raccontata in Francesco, documentario sul Pontefice firmato da Evgeny Afineevsky, presentato alla Festa del Cinema di Roma.
Nel 2015 Papa Francesco telefonò proprio alla coppia, per rassicurare entrambi del fatto che la Chiesa Cattolica avrebbe accolto la loro famiglia al di là del loro orientamento sessuale. Dario De Gregorio ricorda con grande affetto quell’esperienza, e con la sua testimonianza prova a spegnere le polemiche.
“Fu una cosa incredibile – racconta Dario -. Non ci aspettavamo certo una telefonata del genere. Le parole che tanto hanno fatto discutere rientrano nel pensiero di un Papa che va oltre gli stereotipi. Spero che questa apertura possa ulteriormente incoraggiare ad accogliere le persone per la loro essenza, al di là delle etichette”.
“Nel Vangelo non ci sono parole di condanna – aggiunge De Gregorio -. Solo la bellezza dell’amore. Viene naturale rivolgersi a quell’istituzione che vuoi vivere, di cui vuoi essere parte. Forse in passato non era possibile, adesso c’è l’opportunità di essere più vicini a una figura come il Papa”.
“La telefonata l’ha ricevuta Andrea – spiega –. Ha rappresentato un grande cambiamento, è stata una grande emozione. Lui mi ha semplicemente detto: ‘Mi ha chiamato il Papa’, poi ha raccontato cosa gli ha detto. Ero molto emozionato, non capita tutti i giorni che il Papa chiami sul proprio numero di telefono”.
Dario e Andrea hanno tre figli: “Abbiamo avuto i nostri bambini in Canada, tramite la gestazione per altri – spiega De Gregorio –. Questa pratica è regolata in maniera molto severa e dettagliata dalla legislazione canadese, esiste un lungo persorso medico, legale e psicologico per capire se una coppia ha le caratteristiche per avere figli. Oggi abbiamo tre splendide creature, una bambina di quasi 9 anni e due gemelli di 7″.
“Il dialogo con la Chiesa è stato costante – aggiunge –: a volte con posizioni diverse, a volte con punti comuni di discussione. Cosa manca all’Italia? Sicuramente il matrimonio egualitario, soprattutto una legge che garantisca un futuro per i nostri figli. Nella legislazione non è definita la parte che riguarda i bambini, in tutto il Paese ci si muove a macchia di leopardo. Serve una soluzione per dare loro dignità di figli ed evitare che esistano figli di serie B“.
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