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Italiani e ucraini si sono riuniti mercoledì sera in piazza, a Napoli, per dire no alla guerra tra Russia ed Ucraina. La manifestazione si è tenuta sotto la bandiera della Comunità di Sant’Egidio.
“In piazza stasera ci siamo noi della comunità ucraina. Ma con noi ci sono tanti italiani, e anche napoletani – ha raccontato Tatiana, una donna ucraina che abita in Italia da diversi anni –. E oggi siamo qui per dare un messaggio. E cioè che siamo contro la guerra, e che siamo molto preoccupati di una probabile invasione e aggressione nel nostro Paese da parte della Russia“.
“Adesso ai confini tra Ucraina e Russia ci sono 150 mila militari russi. L’invasione può arrivare in qualsiasi momento – ha osservato Tatiana –. C’è tensione da diversi anni, ma ora ci sono queste truppe militari russe ammassate sul confine e siamo molto preoccupati“. Una situazione estremamente drammatica, che sta tenendo con il fiato sospeso il mondo intero. E per cui ora anche la Comunità di Sant’Egidio ha organizzato una mobilitazione nazionale in tutta Italia.
“Io ho la famiglia in Ucraina. Lì ho mia sorella e due nipoti, che sono militari e vivono con le rispettive famiglie. Vivono nell’est del Paese, e veramente sono molto preoccupata per la loro vita e la loro salute – ha ammesso Tatiana –. Io sento più spesso mia sorella, cioè la loro mamma. Quello che so me lo dice lei, dato che non li voglio disturbare, dato il loro lavoro. Sono lì dal 2014, dicono sempre che va tutto bene. Ma è quello che dicono alla mamma. Mio nipote nemmeno quando era a Donetsk si lamentava“.
“Io solo dai telegiornali ho saputo quale fosse realmente la situazione. Lui per non creare preoccupazione per noi parenti cerca sempre di dire che va tutto bene. Questa tensione esiste da otto anni, ma non era mai stata così grave“, ha concluso la donna ucraina. Quindi, dalla Comunità di Sant’Egidio, hanno aggiunto: “Siamo qui in una mobilitazione a livello nazionale per chiedere che il vento di guerra che sta rinascendo in Europa non ci sia. Siamo giovani, siamo la generazione nata senza guerra e che non l’ha mai vista. Non vogliamo che ritorni ora“.
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