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Si sono radunati sotto un unico slogan: “No alla guerra, sì alla pace“, i giovanissimi delle scuole medie romane. La manifestazione, organizzata dai ragazzi della Comunità Sant’Egidio a difesa dell’Ucraina, si è tenuta all’ombra della statua del Marco Aurelio in Campidoglio. Musiche dei Black Eyed Peas e balli, ma anche tante testimonianze e cartelli, hanno accompagnato i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato. La manifestazione si è conclusa con un flash mob che ha visto srotolare una grande bandiera della Pace sulla scalinata che porta sulla piazza.
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I ragazzi che hanno partecipato alla manifestazione sono stati tantissimi e sono arrivati da tutta la Capitale. Tutti colorati e capaci di trasmettere positività in un momento difficile per il mondo intero. Il futuro, d’altronde, è loro e non hanno alcuna intenzione di vivere la propria vita con un conflitto alle porte dell’Italia. “Oggi siamo qui per chiedere a gran voce la fine del conflitto. Noi siamo cresciuti in un mondo in pace e vorremmo invecchiare con essa“, ha raccontato Alessandro della Scuola Domenico Purificata. Una posizione condivisa da tutti i partecipanti. “A Putin direi solamente di smetterla con le bombe perché non capisco come fa a dormire serenamente. La Pace è la parte più bella della nostra vita“, ha spiegato Francesco della Scuola Alessandro Severo.
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Al flash mob erano presenti anche i professori e le professoresse che hanno accompagnato i loro studenti in piazza del Campidoglio. Uomini e donne che non hanno perso l’occasione per cantare, ballare e chiedere a gran voce la fine del conflitto in Ucraina. Un momento importante, che è stato fondamentale per parlare anche della fragilità dei più piccoli davanti alle immagini della guerra.
“I ragazzi molte volte ci hanno detto di aver paura. Cerchiamo sempre di stare loro vicino“, ha raccontato Stefano Scaccia dell’Istituto Comprensivo Mario Lodi. “Dopo due anni di pandemia non c’era bisogno di questa guerra. Se ci saranno danni per i ragazzi, lo vedremo più avanti. Viva la Pace!“, ha sottolineato Michele Bononi dell’Istituto Comprensivo Piazza Forlanini.
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“La piazza di oggi è bellissima, ci sono ragazzi delle medie che sono venuti a urlare: no alla guerra, sì alla pace. Giovani che hanno voglia di vita e futuro“, il commento del Segretario Generale della Comunità Sant’Egidio, Paolo Impagliazzo.
“La pandemia è stata terribile per i ragazzi e la guerra non ci voleva. Bisogna stare vicini ai giovani perché da loro può salire il grido per la pace – ha continuato -. La strada migliore per la pace è quella di aprire un negoziato. Tutto il mondo si deve impegnare su questa strada. Solo con una mediazione larga ed autorevole si raggiunge la pace“.
Infine, sulla differenza tra i conflitti nel continente africano e la guerra in Ucraina ha detto: “Quelli in Africa sono circoscritti, mentre in Ucraina c’è un esercito che ha a disposizione armi che possono portare a una grande distruzione“.
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