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Il silenzio squarciato dall’esplosione di mine, corpi che cadono e ragazzi con bendaggi sanguinanti per rappresentare quello che il popolo ucraino sta vivendo dopo oltre 80 giorni di conflitto con la Russia. La comunità ucraina in Italia porta in piazza della Repubblica a Roma due flash-mob per raccontare la pericolosità delle mine posizionate su tutto il territorio da un lato e dall’altro per manifestare per la liberazione di Mariupol e Azovstal.
“Abbiamo parlato delle mine che stanno in Ucraina. Abbiamo denunciato il fatto che ci sono 300 mila km quadrati completamente minati – ha spiegato una giovane manifestante –. È importante che il mondo capisca che questo è un grave problema per tutti. Anche perché adesso non possiamo continuare le nostre attività, a partire dall’agricoltura. Abbiamo fatto fotografie con QR Code, che permettono di accedere a un articolo in italiano in cui si spiega tutto“.
“Abbiamo riprodotto il suono delle mine. Alcune persone sono cadute per simulare la situazione. La guerra sta continuando, e dobbiamo farlo presente nel Paese in cui siamo, cioè l’Italia. L’Ucraina cerca di ricordarlo, perché è importante sapere che nel cuore dell’Europa continuano ad esserci vittime. I governi occidentali dovrebbero fare di più per sostenere il nostro popolo, sia inviando armi che inasprendo le sanzioni. Il finto pacifismo è solo un appoggio alla Russia di Putin“, è un’altra testimonianza.
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“Sabato c’è stato uno spettacolo musicale molto bello, ma anche un’azione di solidarietà. Perché il voto popolare per il gruppo ucraino, oltre a manifestare l’appoggio al gruppo e alla canzone, secondo me era anche un appoggio dei popoli europei alla causa ucraina e al nostro popolo“. Così Oles Horodetskyy, presidente dell’associazione cristiana ucraini in Italia, commentando la vittoria dei Kalush all’Eurovision Song Contest.
L’evento che si è tenuto a Torino, a suo giudizio, rappresenta un segnale molto importante anche per lo sviluppo del conflitto con la Russia. “È un segno molto importante per far capire anche all’aggressore che l’Europa è unita, e i popoli europei appoggiano l’Ucraina. Per noi era molto importante sentire questa vicinanza“, ha aggiunto Horodetskyy. Che sui Kalush ha aggiunto: “L’Eurovision è stato per loro una battaglia di una guerra ibrida. Vincerlo ha portato molto di più di missili e pallottole. Perché ha portato calore umano e solidarietà umana. Credo sia più importante delle armi“.
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