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La Toscana quest’anno organizza un Treno della Memoria. Sarà virtuale ed è stato presentato a Firenze, nell’ambito delle iniziative della Regione Toscana per il Giorno della Memoria.
La Shoah per gli studenti di oggi: “Scienza e coscienza”
“Se si pensa che dopo 20 milioni di morti nella prima guerra mondiale, si passa ai 65 della seconda guerra mondiale, il mondo è impazzito“, racconta Ugo Caffat, consulente della Regione Toscana per le politiche della Memoria e ideatore del Treno della Memoria. “Di quei 65 milioni, 13 milioni morirono nei lager. La metà erano politici, rom e sinti, omosessuali, testimoni di Geova. La metà erano ebrei. E di questi 6 milioni circa di ebrei, un milione e 200 mila erano bambini“.
Caffat ha poi voluto evidenziare l’impatto che anno dopo anno ha per gli studenti venire a contatto, seppure indiretto, con i mali della Shoah: “Quando andiamo col Treno della Memoria diciamo sempre ‘scienza e coscienza’. I ragazzi studiano e si preparano per mesi. E poi arriva la coscienza, l’emotività davanti a quella tragedia“.
La Regione Toscana e il Treno della Memoria
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“Non si interrompe il filo con la memoria e anche quest’anno sarà ricordata la Shoah, ma in versione virtuale“. Lo ha ricordato l’assessore al Lavoro della Regione Toscana, Alessandra Nardini, presentando il Treno della Memoria: “Sarà un treno virtuale, dovuto al problema della pandemia. Ma vogliamo che questo appuntamento veda una larga partecipazione di tante ragazze e ragazzi. Perché pensiamo che promuovere la memoria sia l’anticorpo più importante che abbiamo contro i pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui si assiste nel nostro Paese, ma anche in Europa e nel mondo“.
“È fondamentale promuovere la cultura della memoria. Soprattutto verso le nuove generazioni che non hanno e non avranno la possibilità di ascoltare dai testimoni, dalle voci di chi ha vissuto quei terribili momenti della nostra storia“, ha concluso Nardini. E proprio questo è lo scopo dell’iniziativa.