Trapianto trachea, a Roma il primo al mondo su paziente post Covid-19

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È stato portato a termine con successo il primo trapianto di trachea in Italia, il primo al mondo che viene effettuato su di un paziente colpito da Covid-19. I danni conseguenti all’infezione SARS-Cov2 e alle tecniche di ventilazione invasiva, che si sono rese necessarie durante la malattia, hanno provocato l’assottigliamento della trachea, che impediva quasi completamente la respirazione.

Il trapianto è stato eseguito lo scorso 2 marzo presso la Chirurgia Toracica dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea, policlinico universitario della rete Sapienza. A spiegare l’intervento è stata la giovane chirurga, Cecilia Menna, durante una conferenza stampa indetta presso l’Aula Magna dell’Università La Sapienza.

Trapianto trachea, paziente in ottime condizioni

L’intervento è durato 4 ore e 40 minuti. Abbiamo dovuto fare una incisione del collo e del torace del paziente e abbiamo isolato la trachea totalmente danneggiata. Poi, grazie a un collega dell’equipe che ha mobilizzato un tessuto dell’addome, abbiamo potuto rivestire con tessuto autologo del paziente il tratto di aorta crioconservata. Questa l’abbiamo poi sostituita alla trachea del paziente, infine abbiamo inserito un cilindro di silicone per mantenere aperto questo condotto di aorta“, ha spiegato la chirurga Menna.

E ancora: “Il paziente ha respirato per tutto il tempo dell’intervento tramite dei tubi, che sono inseriti all’interno della via aerea, senza necessitare della circolazione extracorporea che, a volte, porta complicanze. In più, il paziente si è risvegliato respirando autonomamente. Ora il soggetto è in ottime condizioni, ha ripreso a lavorare ed è tornato anche in bicicletta“, ha aggiunto.

Posso dire che mi sento meglio da quando sono venuto qui. Respiro molto meglio, in maniera più piena. Non ho problemi nella deglutizione e riesco a mangiare benissimo, meglio di prima. Non ho nemmeno nessun tipo di problema per parlare“, ha raccontato il paziente.

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