Torino, lavoratori Rsa in piazza: “Tagli ci impediscono di lavorare”

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Non c’è più permesso di eseguire il servizio corretto alle persone ammalate, a causa dei tagli. Questo cartello vuol dire che ci hanno chiamato eroi, ma ora non ci fanno fare un servizio normale. Vorremmo, per le persone per cui lavoriamo, fare l’oss per i malati. Con la dignità che meritano loro e noi lavoratori“. Oggi in piazza Castello a Torino hanno protestato i lavoratori delle Rsa Sereni Orizzonti, che nel torinese hanno chiuso delle strutture.

La denuncia da Torino: “Chiudono strutture e spostano anziani in pieno Covid”

Oltre a chiudere le cucine, ci sono state due strutture che hanno chiuso completamente durante la pandemia. Tutti gli operatori assistenziali, ausiliari e lavanderie sono stati lasciati a casa. In cassa integrazione a 0 ore, senza anticipare niente. Nel frattempo hanno spostato gli anziani in altre case di riposo, in pieno Covid“, si lamentano i lavoratori di Torino.

La situazione accomuna diverse categorie, tutte impiegate nelle strutture sanitarie di Torino: “Siamo oss, ma ci sono anche ausiliarie. E ci sono cuoche, che hanno lasciato a casa per poi riprenderle con un orario tagliato. Al momento il servizio di cui disponiamo non è sufficiente per riuscire a gestire l’ordinario“.

Tutti i lavoratori oggetto dei tagli: “Non possiamo lavorare così”

Gli operatori socio-sanitari sono in prima linea – spiegano dalla piazza di Torino –. Hanno il ruolo di supportare in tutto e per tutto le persone che sono da noi in struttura. Quindi dall’igiene all’alimentazione ai cambi, il supporto morale. E quest’ultimo è molto importante soprattutto in questo periodo di Covid, in cui purtroppo sono stati tutti molto lontani dai loro parenti“.

I cuochi logicamente si occupano di alimentazione, di preparare da mangiare per tutta la struttura. Servono però anche altre strutture al di fuori della nostra. Gli addetti alle pulizie si occupano dell’igiene ambientale di tutta la struttura. Ora però non ci è più permesso svolgere il servizio in maniera corretta. Non ci permettono più di lavorare in un sistema sano“, aggiungono i lavoratori delle Rsa di Torino.

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