Torino%2C+ambulanti+in+catene%3A+%3Cbr%2F%3E+%26%238220%3BFateci+lavorare%2C+moriamo+di+fame%26%238221%3B
newsby
/cronaca/torino-ambulanti-incatenati-per-protesta-fateci-lavorare-moriamo-di-fame/amp/
Categories: CRONACA

Torino, ambulanti in catene: “Fateci lavorare, moriamo di fame”

[scJWP IdVideo=”kXt4GKRX-Waf8YzTy”]

Ambulanti sul piede di guerra a Torino. Con la chiusura dei mercati disposta dalle regole della zona rossa, i lavoratori del mercato di Porta Palazzo hanno deciso di protestare in modo forte, incatenandosi l’uno all’altro per rappresentare la situazione di blocco cui sono costretti dalle restrizioni anti-Covid. “Abbiamo bisogno di lavorare, moriamo di fame” dice senza giri di parole Giancarlo Nardozzi, rappresentante del Goia (Gruppo organizzato indipendente ambulanti).

Gli ambulanti di Torino: “Chiediamo tavolo per ripartire, servono aiuti dal governo”

“Ci devono spiegare perché chiudono proprio noi che lavoriamo all’aperto – chiosa Nardozzi –, e non ad esempio i supermercati, luoghi al chiuso in cui la gente si ammassa. È un anno che andiamo avanti con questo apri e chiudi. Non arrivano aiuti, non sappiamo come ripartiremo, in tanti non potranno farlo. Per questo ci siamo incatenati: noi, da qui, non ci muoviamo”.

“Chiediamo di essere ascoltati, chiediamo un tavolo per ripartire – aggiunge il rappresentante sindacale -. Adesso non ci sono nemmeno i soldi per la merce, servono aiuti dal governo. Non lasciateci soli. Mi rivolgo ai colleghi di tutta Italia: fate come noi, legatevi nelle piazze. Le categorie costrette a chiudere devono smetterla di protestare da sole. Dobbiamo essere uniti nella protesta“.

L’appello dei lavoratori: “Mercato sicuro, perché chiuderci?”

Tra i manifestanti hanno raccontato le loro difficoltà due sorelle che da anni possiedono un banco al mercato di Porta Palazzo: “Desideriamo soltanto che il mercato riapra: il nostro è un ambiente all’aperto e sicuro, i clienti indossano tutti la mascherina e rispettano il distanziamento. I nostri stessi banchi misurano dal metro e mezzo ai due di profondità, per cui c’è la distanza giusta con i clienti. Invece ci hanno fermato ancora”.

“Siamo state costrette a svendere ciò che avevamo – hanno aggiunto –, senza poter recuperare i soldi impegnati per l’acquisto della merce da parte nostra da parte dei fornitori. Cosa vogliamo? Solo lavorare. Non vogliamo aiuti né andare contro chi è aperto: il nostro mercato è sicuro”.

Redazione

La redazione di newsby è composta da giornalisti e video giornalisti attivi su tutto il territorio nazionale, con presidi su Roma, Milano, Torino, Napoli e, all’estero, a Bruxelles/Strasburgo per i lavori del Parlamento Europeo.

Recent Posts

Lotta alla crisi climatica, quali Paesi si impegnano di più?

Quello che emerge dal rapporto è che nessuno Stato sta cercando davvero di dire addio…

10 ore ago

L’Italia è al secondo posto in Europa per obesità infantile

Dall'indagine che ha coinvolto la Generazione Z è emerso che soltanto il 20% si sente…

2 giorni ago

Sciopero nazionale della sanità: medici, infermieri e personale sanitario incrociano le braccia

Sciopero nazionale della sanità: medici e infermieri protestano contro la manovra 2025 per chiedere dignità,…

2 giorni ago

Donald Trump: le prime mosse per una nuova amministrazione

Donald Trump prepara la sua nuova amministrazione con nomine sorprendenti e fedeli alleati, puntando su…

2 giorni ago

Bonus Natale 2024: raddoppiano i beneficiari e crescono le opportunità per le famiglie italiane

Scopri i dettagli del Bonus Natale 2024: requisiti, novità e modalità per ottenere i 100…

3 giorni ago

Volano stracci tra un fedelissimo di Donald Trump ed Elon Musk: a far discutere sarebbero le nomine

Il patron di X avrebbe messo in discussione alcuni dei candidati scelti da Boris Epshteyn,…

3 giorni ago