Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori dell’ex presidente del Consiglio e attuale leader di Italia Viva, Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio nell’ambito dell’inchiesta per il fallimento delle cooperative “Delivery Service Italia”, “Europe Service” e “Marmodiv”. Un’indagine che conta in totale 18 imputati. Bancarotta fraudolenta ed emissione di fatture false i reati ipotizzati a vario titolo. Lo ha deciso il giudice dell’udienza preliminare, Giampaolo Boninsegna. Per questa inchiesta i genitori di Renzi due anni fa vennero messi agli arresti domiciliari. Misura poi revocata dal Tribunale del Riesame dopo 18 giorni. La prima udienza del processo è fissata per il prossimo 1° giugno.
Secondo le indagini, condotte dalla Guardia di finanza e coordinate dal procuratore aggiunto Luca Turco, Tiziano Renzi e Laura Bovoli sarebbero stati amministratori di fatto delle cooperative indagate, tramite persone di fiducia o comunque condizionando le decisioni prese all’interno delle stesse società. Secondo le accuse i due coniugi, con altri, avrebbero cagionato “il fallimento della società Delivery Service Italia per effetto di operazione dolosa consistita nell’aver omesso sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte, o comunque, aggravando il dissesto”. Nel caso delle altre due, Europe Service e Marmodiv, avrebbero sottratto libri e scritture contabili ed emesso fatture “per operazioni in parte inesistenti” al fine di evadere le imposte sui redditi. In uno dei filoni dell’inchiesta, il 7 ottobre 2019, il Tribunale di Firenze ha condannato in primo grado a un anno e nove mesi di reclusione (pena sospesa) Laura Bovoli e Tiziano Renzi e a due anni l’imprenditore Luigi Dagostino al termine del processo per fatture false.
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“La decisione del gup era attesa, ma già dalle carte è emersa l’infondatezza del castello accusatorio, il cui accertamento necessariamente dovrà avvenire in dibattimento. Confidiamo quindi di poter confutare la tesi inquisitoria in tale sede”. Questo è il commento dell’avvocato Federico Bagattini, difensore dei coniugi Tiziano Renzi e Laura Bovoli. “Anticipare i temi della difesa direi che sarebbe tatticamente fuori luogo. Lo vedrete alla prima udienza. Questo rinvio a giudizio non ci stupisce affatto perché si tratta di un processo che non si presta ad una definizione nella sede dell’udienza preliminare. Non si deve decidere sulla sussistenza o meno della responsabilità, ma solo sulla opportunità e necessità di celebrare un processo. Il giudice ha solo confermato quello che ben sapevamo noi difensori. Sono preoccupati perché sanno di essere innocenti e si vedono arrivare un treno giudiziario così potente”.
Pochi giorni fa Tiziano Renzi aveva reagito malamente davanti ai nostri microfoni, dopo la notizia del rafforzamento da parte del pm dell’accusa per bancarotta a carico dei genitori dell’ex capo del governo. “Fuori dalle p***e!”, disse.
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