CRONACA

TikTok e i possibili scenari negli Stati Uniti

Il futuro di TikTok negli Stati Uniti resta incerto. Scopri i possibili scenari: divieto, vendita o compromesso per la piattaforma con oltre 170 milioni di utenti

Il futuro di TikTok negli Stati Uniti resta incerto mentre si avvicina la scadenza fissata per il trasferimento dell’applicazione a un nuovo proprietario. La piattaforma, con oltre 170 milioni di utenti negli USA, è al centro di un acceso dibattito che coinvolge la sicurezza nazionale, il Congresso e la Corte Suprema. Al momento, tre possibili scenari delineano il destino del social network: divieto, vendita o un compromesso che ne consenta la continuazione.

TikTok e il rischio di divieto

Se la legge approvata dal Congresso venisse applicata, TikTok potrebbe essere bandito negli Stati Uniti. In tal caso, il governo obbligherebbe i fornitori di app a rimuovere la piattaforma dai propri store, rendendola non scaricabile. Gli utenti attuali potrebbero continuare a usarla, ma senza aggiornamenti, l’app diventerebbe progressivamente inutilizzabile.

TikTok e i possibili scenari negli Stati Uniti: che cosa potrebbe succedere? Unsplash @Alexander Shatov

 

Secondo fonti come The Information, TikTok starebbe preparando un blocco completo dell’accesso all’applicazione negli USA, andando oltre quanto richiesto dalla legge. Tuttavia, alcuni utenti potrebbero aggirare il divieto utilizzando una VPN, un software che consente di simulare una posizione geografica diversa. L’azienda madre ByteDance ha informato i propri dipendenti che gli uffici rimarranno operativi anche se la questione non sarà risolta entro la scadenza del 19 gennaio.

Un’altra ipotesi prevede che la nuova amministrazione statunitense scelga di non applicare immediatamente il divieto. Pam Bondi, futuro Ministro della Giustizia, potrebbe optare per una linea più morbida, lasciando TikTok operativo nel frattempo. Donald Trump, che ha manifestato pubblicamente la volontà di salvare la piattaforma affrontando però le questioni di sicurezza, potrebbe proporre modifiche legislative per garantire a TikTok maggiore flessibilità.

La decisione della Corte Suprema, attesa nei prossimi giorni, sarà cruciale. I giudici si sono mostrati sensibili alle preoccupazioni del Congresso sulla possibilità che il governo cinese utilizzi i dati degli utenti statunitensi. Tuttavia, un eventuale rinvio potrebbe garantire più tempo per una soluzione negoziata.

ByteDance, finora riluttante a vendere TikTok, potrebbe essere costretta a cedere la proprietà della piattaforma. Secondo Bloomberg, il governo cinese sarebbe disposto a valutare un’acquisizione da parte di Elon Musk, già azionista di maggioranza di X (ex Twitter) e alleato di Trump. Tuttavia, TikTok ha definito tale ipotesi una “pura finzione”.

Altri potenziali acquirenti includono Frank McCourt, promotore del progetto Project Liberty, che mira a trasformare TikTok in una piattaforma sicura per gli utenti, e Bobby Kotick, ex CEO di Activision Blizzard. McCourt ha stimato il valore di TikTok negli Stati Uniti intorno ai 20 miliardi di dollari.

La chiusura di TikTok negli USA rappresenterebbe un vantaggio significativo per i suoi concorrenti, come YouTube Shorts e Instagram Reels, che già offrono formati video brevi ispirati a TikTok. Molti creatori di contenuti si stanno preparando a migrare verso altre piattaforme, incluse applicazioni cinesi come Xiaohongshu, che però potrebbero subire restrizioni simili.

Negli ultimi cinque anni, TikTok ha affrontato diverse minacce alla sua esistenza negli USA. Durante la prima amministrazione Trump, un decreto ne aveva decretato la chiusura, salvo poi essere bloccato dai tribunali. Oggi, la piattaforma si trova nuovamente a un bivio.

Con oltre 170 milioni di utenti americani, TikTok rappresenta non solo un fenomeno culturale, ma anche un importante attore economico. Qualunque sia l’esito, il caso solleva questioni rilevanti su sicurezza, sovranità digitale e libertà economica. Mentre la Corte Suprema si prepara a pronunciarsi, il destino di TikTok negli Stati Uniti rimane sospeso tra divieti, accordi politici e nuove strategie aziendali.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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