Si continua a parlare di terza dose di vaccino imminente, per contrastare la recrudescenza del Covid (ossia la crescita in corso sui numeri del contagio). Ma anche della possibilità di intervenire tramite misurazione degli anticorpi. Ma la stessa scienza, in queste ore, ha dato versioni diverse sul modo di affrontare l’attuale situazione.
Terza dose: per Burioni è la priorità
Di Covid ha infatti parlato Roberto Burioni nel corso del fine settimana a “Che tempo che fa“, su Rai3. “È una cosa opportuna fare la terza dose – ha dichiarato il virologo ai microfoni di Fabio Fazio –. I dati che arrivano dall’osservazione dei vaccinati sono lusinghieri e tranquillizzanti, però stanno suonando dei campanelli d’allarme che ci devono allertare“.
Proprio per questo, secondo Burioni, la priorità è accelerare sulla terza dose. “Ultimamente sono aumentati i casi tra i sanitari – ha ricordato –. Questo potrebbe dipendere anche dal fatto che sono stati i primi ad essere vaccinati. Misurare gli anticorpi non serve, occorre fare la terza dose“.
Galli: “Niente balle, misurino gli anticorpi”
Di opinione completamente diversa è però un altro nome molto noto della medicina in questi tribolati mesi. Si tratta di Massimo Galli, intervenuto su La7 a “L’Aria che tira“. “Tutti gli studi che ci portano alla terza dose si fanno misurando gli anticorpi. Il fatto che non si possa andare a misurare gli anticorpi gratuitamente mi resta sempre sullo stomaco“, ha affermato l’infettivologo.
“Non mi raccontino balle, dicendo che la misura degli anticorpi non è standardizzata – si è poi lamentato Galli –. Per questo ci vuole veramente poco. Mi resta però l’arrabbiatura, perché anche se in pensione sono un medico pubblico. E che non può prescrivere un sierologico in condizioni di necessità. Va fatta sicuramente subito ai soggetti a rischio, ma la terza dose non la vedo come un’urgenza assoluta a livello generale“. E la scienza, ancora una volta, si divide.