A una settimana dalla morte di Andrea Papi, la Procura ha confermato, grazie alle analisi genetiche, che è stata l’orsa Gaia ad aggredire il runner in Trentino, nei boschi della Val di Sole. Il 26enne stava facendo una corsa nei boschi quando è stato attaccato e ucciso.
L’esemplare, meglio conosciuto come JJ4, è adesso nel mirino di chi è incaricato di catturarlo. Sono iniziate le operazioni di ricerca che porteranno all’abbattimento dell’orsa che aveva già provocato problemi in passato. Non solo Gaia, l’ISPRA si è dichiarata favorevole all’abbattimento di tre esemplari in totale. Le attività di ricerca coinvolgono anche il maschio MJ5 di 340 chilogrammi ritenuto anch’egli pericoloso. Quest’ultimo potrebbe essere difficile da catturare, perché a causa della sua dimensione, potrebbe non riuscire ad entrare nelle trappole a tubo sparse sul territorio interessato. I dettagli sono stati resi noti da Raffaele De Col, dirigente generale del dipartimento protezione civile.
L’orsa JJ4 doveva essere abbattuta già in passato ma il Tar trentino si oppose. “La femmina si sposta in quell’area ed abbiamo un monitoraggio mentre Mj5 si sposta con facilità – ha detto De Col -. Ci sono persone che la notte sono presenti sul territorio, una persona con il fucile è alle spalle che deve guardare indietro ma anche avanti. È un lavoro difficile, complicato dove è importante anche la messa in sicurezza dei nostri operatori“.
L’orsa Gaia (JJ4) è nata 17 anni fa in Trentino da esemplari di orso bruno reintrodotti con il progetto Life Ursus tra il Trentino occidentale e le province di Bolzano, Brescia, Sondrio e Verona. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, aveva l’obiettivo di tutelare la popolazione di orso bruno del Brenta. JJ4 aveva già aggredito il 22 giugno 2020 sul Monte Peller due persone, padre e figlio, ma era riuscita a sfuggire all’abbattimento. Successivamente, l’intervento del Tar di Trento aveva fatto ritirare l’ordinanza di cattura e proposto di monitorare i suoi movimenti attraverso un radiocollare.
In molti si sono espressi sulla decisione di abbattere l’orsa che ha provocato la morte del runner la settimana scorsa. Licia Colò, conduttrice di programmi che hanno l’intento di promuovere l’ambiente e la natura, ha affermato in un’intervista per La Stampa che piuttosto che abbatterla si dovrebbe pensare di spostarla o tenerla in gabbia. “Perché ucciderla? Va spostata o catturata“, “credo nel valore della natura, sono convinta che il mondo non ci appartenga. Per cui, se Jj4 è un esemplare problematico va allontanata”, “una persona morta è una tragedia, non sarebbe mai dovuto accadere, ma l’orsa si prenderà le colpe per tutti. Non me la sento nemmeno di dire che un esemplare che ha ucciso deve stare nel bosco perché ne ha il diritto, ma abbatterla ed eliminare altri orsi problematici è scorretto. Siamo noi che li abbiamo messi li e poi abbiamo cambiato idea”, ha aggiunto.
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