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La Sicilia torna in zona gialla almeno per un’altra settimana. L’innalzamento della curva dei contagi e la pressione ospedaliera hanno portato il ministro Speranza a firmare l’ordinanza. Mascherina all’aperto obbligatoria, capienza limitata per stadi e teatri e limite di quattro persone al tavolo dei ristoranti, la Sicilia impone nuove restrizioni per scongiurare il rischio di una nuova ondata. Ma i commercianti fanno sentire la loro voce e chiedono al governo di non rinviare la decisione sull’obbligo vaccinale.
Confcommercio: “Basta tergiversare sull’obbligo vaccinale”
A farsi portavoce della rabbia dei commercianti siciliani è Patrizia Di Dio, presidente di ConfCommercio Palermo. “Pensiamo che il tergiversare sull’obbligo vaccinale e sull’estensione del Green Pass a livello commerciale sia immotivato“, esordisce la presidente. “Bisogna imporre determinati provvedimenti“, prosegue Patrizia Di Dio. E aggiunge: “Quando ci hanno detto di chiudere non c’è stato confronto, ci hanno chiuso e basta“.
La rabbia dei ristoratori: “Stiamo tornando al punto di partenza”
Si unisce alla voce della presidente anche Antonio Cottone, presidente di Fipe Confcommercio a Palermo. “Stiamo tornando indietro di otto mesi. Mi chiedo a cosa sono servite le ultime restrizioni e chiusure con danni a livello occupazionale“, dichiara Cottone. “Abbiamo il Green Pass, usiamolo. Abbiamo i vaccini, facciamoli“, ribadisce il presidente. “Chi non vuole fare i vaccini, faccia un altro percorso di restrizioni“, prosegue Cottone, che sottolinea il ruolo chiave del Green Pass per permettere ai ristoratori di lavorare a pieno ritmo e in totale sicurezza.
Sicilia, la regione con meno vaccinati d’Italia
Soltanto pochi giorni fa, il presidente della regione Nello Musumeci aveva lanciato un appello ai siciliani sull’importanza di vaccinarsi. “Ben 78 dei 102 pazienti in terapia intensiva non sono vaccinati. Noi continueremo a fare di tutto, ma anche i cittadini facciano la loro parte. Vaccinatevi“, aveva scritto il governatore su Facebook. La Sicilia ha infatti la percentuale più bassa in Italia di cittadini vaccinati, circa l’8% in meno rispetto alla media nazionale. Al penultimo posto in classifica l’Alto Adige e al terzultimo la Calabria.