Sicilia, a lezione di lingua e storia locale: partecipano 200 licei

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Docenti e studenti a scuola di “identità siciliana”, per diffondere la storia e la cultura tradizionale della Sicilia. Questo è il succo del programma presentato oggi presso Palazzo d’Orleans, sede del Governo regionale, alla presenza del presidente Nello Musumeci e dell’assessore alla Formazione, Roberto Lagalla.

A “lezione di Sicilia” nelle scuole: il progetto regionale

Centinaia di docenti operanti nei licei delle più importanti città di Sicilia porteranno avanti la valorizzazione e l’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado. Così è quanto previsto dalla legge regionale numero 9.

È importante e essenziale che i nostri ragazzi nelle scuole imparino la lingua italiana. È molto utile che i nostri ragazzi imparino le lingue straniere. Ma è altrettanto necessario che i nostri ragazzi tornino a conoscere la lingua siciliana – ha sottolineato Musumeci –. Nella sua storia, nella sua letteratura, la Sicilia è diventata materia dei processi didattici. Stiamo dando attuazione a una legge già esistente da dieci anni, che però nella sostanza mai era stata applicata“.

L’importanza della regione nella cultura italiana e non solo

Questo è l’obiettivo che avevamo fissato all’inizio della legislatura e che finalmente abbiamo raggiunto“, ha spiegato Musumeci. Che poi ha esposto in maniera più chiara il progetto: “Sono coinvolti circa 300 docenti. Circa 200 scuole di ordine e grado in Sicilia hanno promosso e valorizzato la lingua, la storia e la letteratura siciliana“.

Quindi Musumeci ha concluso il suo intervento sottolineando il ruolo della Regione nella storia. E l’importanza di ricordarne i meriti: “La Sicilia, come è stato detto, ha subìto dominazioni ma anche dominato. È stata capace di condizionare i processi culturali di altre terre, di altre regioni e di altre nazioni. Nella sua ininterrotta continuità storica, con le luci e con le ombre, va valorizzata a partire dai nostri ragazzi“.

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