Il 14 settembre la campanella scolastica suonerà per 13 Regioni italiane: l’anno scolastico è ai nastri di partenza, ma sono ancora troppi i dubbi e le incertezze. La scuola riparte, ma con molte criticità tra banchi, docenti, mascherine e test effettuati. Sono attualmente 13 mila i lavoratori della scuola risultati positivi dopo l’esito del test sierologico sulla metà del personale scolastico. Un altro importante nodo da risolvere sono gli spazi: mancano 5 mila aule e almeno 2,2 milioni di banchi. Il punto della situazione a pochi giorni dalla prima campanella scolastica.
Scuola, 13 mila lavoratori positivi
Il primo nodo da sciogliere in vista dell’inizio della scuola è quello dei test sul personale: sul 50% dei lavoratori sottoposto al tampone sono risultati positivi in 13 mila (il 2,6%). Questi lavoratori, dunque, non potranno entrare negli istituti fino a quanto il test non darà esito negativo. I dati arrivano dall’ufficio del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, che ha già distribuito 2 milioni di test agli istituti italiani.
Tra i 13 mila lavoratori positivi, comunque, non si tiene conto dei 200 mila docenti, e non, del Lazio (l’unica Regione che sta proseguendo in autonomia). La Regione che ha effettuato il maggior numero di test è la Lombardia (sul 70% del personale), mentre la Sardegna ha testato solo il 5% dei lavoratori. Il Lazio, infine, ha testato 30 mila docenti e non docenti.
Per quanto riguarda la questione professori, invece, all’appello mancano almeno 60 mila supplenti ancora da nominare. La Cisl – Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori – ha sottolineato come in realtà siano 206 mila a mancare. “Sarà difficile spiegare alle famiglie e agli studenti che ci vorranno diverse settimane prima di cominciare con un docente in classe”, ha detto Maddalena Gissi (Cisl). E preoccupa anche il numero dei potenziali “lavoratori fragili”, ovvero quelle persone che presentano patologie che potrebbero dichiararli non idonei allo svolgimento della loro professione. Per loro potrebbe scattare la malattia, o – alla peggio – l’esonero dal dedicarsi alle loro attività e dunque si aprirebbero nuove cattedre scoperte.
I nodi da sciogliere
Oltre alla questione dei test sierologici sul personale scolastico occorre tenere presente che le difficoltà legate al distanziamento tra gli studenti, alla mancanza di circa 5 mila aule e al ritardo nella consegna dei nuovi banchi. Tutto questo, purtroppo, a pochi giorni dalla data d inizio del nuovo anno scolastico. Il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, comunque, ha assicurato che entro il mese di ottobre verranno consegnati tutti i 2,4 milioni di banchi previsti.