Al via il ritorno a scuola nelle cinque Regioni che avevano rinviato la riapertura stabilita del 14 settembre scorso: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia. Saranno circa due milioni gli studenti che torneranno in aula. La decisione di rimandare il ritorno in classe in queste Regioni era stata presa sia per difficoltà organizzative sia per evitare doppie sanificazioni nelle scuole sedi di seggi elettorali il 20 e 21 settembre.
Sono tanti, però, i Comuni che hanno già annunciato un ulteriore rinvio per la necessità di effettuare le sanificazioni post elezioni. Problemi anche per molte scuole già ripartire, che sono state costrette a fermare le attività dopo nuovi casi di contagio. In alcune località, poi, i sindaci sono stati costretti a posticipare l’inizio del nuovo anno scolastico a causa della mancata nomina dei supplenti, del ritardo nell’arrivo dei banchi, delle difficoltà nel reperire nuovi spazi e per eseguire test sierologici al personale.
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“Lo spirito è alto, siamo abbastanza ottimisti. Abbiamo lavorato tanto per poter riprendere nel migliore dei modi anche se siamo certi che qualcosa in itinere si dovrà cambiare. Inizieremo con un orario ridotto e siamo costretti a fare delle turnazioni tra i ragazzi. Gli spazi sono la nostra difficoltà principale ma chi non sarà in classe parteciperà attraverso la didattica a distanza in presenza. I ragazzi mi sembrano abbastanza collaborativi, ora dobbiamo solo iniziare e capire cosa succede. In caso di sintomi abbiamo predisposto un’aula all’interno della quale verrà immediatamente isolato il soggetto. In generale noi non possiamo predisporre la chiusura della scuola, in caso di contagi ci atterremo alle indicazioni dell’Asl”. Così Daniela Paparella, dirigente scolastico del Liceo Classico Adolfo Pansini di Napoli.
A Catanzaro gli studenti dovranno attendere il 28 settembre per ritornare in aula. Il sindaco, Sergio Abramo, ha stabilito con un’ordinanza il rinvio delle attività didattiche previste per queste ore. Ma non è l’unico caso. Stessa sorte toccherà anche agli alunni degli istituti sede di seggi elettorali a Napoli e a tutte le scuole di Torre Annunziata.
Avrebbero dovuto riaprire il 25, ma lo faranno il 28, le scuole nei comuni di Andria, Trani, Adelfia e Bitonto. Le lezioni in presenza ripartiranno il 29 per gli studenti delle scuole pubbliche di Olbia per permette il completamento dei testi sierologici sul personale scolastico. Posticipata al 1° ottobre la prima campanella a Torre del Greco.
Da nord a sud, i problemi non sono mancati anche per molte scuole ripartite il 14, che sono state costrette alla sospensione delle attività didattiche alla luce di casi di positività al Coronavirus tra gli alunni o tra il personale scolastico. Istituti chiusi fino al 27 a Misilmeri, in provincia di Palermo, dopo gli ultimi sei contagi. Una misura necessaria, secondo il sindaco Rosalia Stadarelli, per consentire all’Asp di effettuare i controlli su “decine e decine di soggetti” entrati in contatto con i contagiati.
Nel trapanese ben due gli istituti costretti a chiudere: la scuola dell’infanzia “Primavere” di Erice Casa Santa, dove una maestra è risultata positiva al tampone e i bambini sono stati posti in quarantena in attesa del tampone. L’altro è l’istituto comprensivo Nosengo, a Petrosino, dove a risultate positivo è stato un dipendente scolastico.
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