Scuola, il piano d’emergenza per salvare la didattica in presenza spiegato in 3 punti

Rischiamo di superare i 100mila casi al giorno come nel Regno Unito? Secondo molti esperti, la risposta è sì. L’arrivo della variante Omicron, in concomitanza con le festività di Natale e Capodanno, minaccia nuovamente il sistema sanitario nazionale. Al rapido aumento dei contagi dovuto a pranzi di Natale e feste di San Silvestro, si aggiunge l’imminente ritorno dietro i banchi di scuola previsto per il 10 gennaio. Mentre sindaci e governatori si appellano alla possibilità di un ritorno in dad, il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi lo esclude a priori. E annuncia un piano d’emergenza per salvare la didattica in presenza.

La nostra indicazione è che si torna a scuola in presenza e ci vuole la responsabilità di tutti, questo è il nostro obiettivo e questo faremo“. Bianchi ha ricordato che “laddove ci sono condizioni straordinarie, con focolai isolati, i presidenti di regione e sindaci possono disporre chiusure isolate con diffuse, e allo scopo di verificare lo stato in quel cluster. Ma la nostra indicazione è che si torna in presenza“.

Screening a scuola

Ma come si svolgerà lo screening nelle scuole? “Ogni Regione metterà a punto un dispositivo e grazie alla grande disponibilità del ministro alla Difesa Guerini avremo il supporto dei team e dei laboratori militari“. Prima della pausa natalizia, il personale militare ha effettuato oltre 18 mila tamponi in 470 istituti scolastici. “La Difesa, che è prontamente scesa in campo sin dall’inizio della pandemia, sta attualmente impiegando a sostegno delle Regioni una parte importante delle proprie risorse di personale e di strutture specializzate. Esse operano in un ampio spettro di attività. Lo screening è una di queste“, precisa Figliuolo.

Mascherine in classe

Per quanta riguarda le mascherine, si tratta di “un provvedimento specifico rivolto solo ad alcune categorie del personale della scuola. Il governo ha stanziato 5 milioni di euro. Saranno impiegati per l’acquisto di mascherine Ffp2 da distribuire a chi svolge attività scolastiche e didattiche a favore dell’infanzia. E a chi è a contatto con alunni esonerati dall’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie“. Sono già state svolte “due riunioni propedeutiche all’acquisto delle mascherine. Insieme al ministero dell’Istruzione, si procederà a definire nel dettaglio l’esigenza“, spiega il generale Figliuolo.

Terza dose per tutti

Siamo pronti a vaccinare tutti i cittadini che lo vorranno e ad avviare lo screening nelle scuole. Ora più che mai dobbiamo ricordarci che il vaccino è l’unico sistema per proteggerci dal virus e dalle sue varianti“, spiega Francesco Paolo Figliuolo, in un’intervista al Corriere della Sera. “Aumentare il numero di persone vaccinate e che hanno ricevuto il booster ci aiuterà a consolidare la barriera costruita finora con oltre 108 milioni di somministrazioni dall’inizio della campagna vaccinale”, aggiunge il commissario. “Si tratta di decisioni prese a ragion veduta e coerenti con le disponibilità di dosi. Con l’apertura a quattro mesi, dal prossimo 10 gennaio, considerando le dosi attualmente disponibili e quelle che saranno distribuite nel prossimo mese, si potrà soddisfare la platea di potenziali ricettori“.

 

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