Le scuole tornano a riempirsi sempre di più. Da oggi, lunedì 3 maggio, il numero degli alunni in presenza per tutti gli ordini sarà compreso tra i 7,7 e gli 8,5 milioni. A influire su questo dato è il passaggio della quasi totalità delle Regioni in zona gialla o arancione (solo la Valle d’Aosta è rossa), che ha portato gli istituti superiori a organizzare in autonomia le attività in presenza dal 70 al 100% dei loro studenti. Come indicano i dati diffusi da tuttoscuola.com, gli alunni in presenza potrebbero oscillare complessivamente tra i 7.667.374 e 8.505.440, cioè tra il 90% e quasi il 100% dell’intera popolazione scolastica.
Scuola, l’impatto dell’educazione all’aperto
Su questi numeri influiscono fattori come la capienza delle aule e l’eventuale utilizzo degli spazi esterni. Sfruttare il clima primaverile potrebbe rappresentare la “chiave” per massimizzare la scuola in presenza, tramite l’educazione all’aperto. Non si parla solo di lezioni classiche, ma anche di eventuali attività educative extracurricolari, eventualmente organizzate in collaborazione con associazioni ed enti locali. Per sfruttare al massimo l’ultimo mese di scuola, il decreto legge numero 52 del 22 aprile scorso ha previsto la possibilità di svolgere lezioni in presenza quasi al 100% a partire dal 26 aprile.
Le limitazioni per gli istituti della secondaria di secondo grado
Pur non prevedendo limitazioni per gli alunni del primo ciclo (primaria e secondaria di primo grado) e per i bambini delle scuole dell’infanzia e dei servizi educativi per la prima infanzia, il Dl ha invece posto alcune limitazioni per gli studenti degli istituti della secondaria di secondo grado. Queste sono legate non solo all’eventuale collocazione della regione in zona rossa (in presenza dal 50 al 75%), ma anche alle scelte organizzative delle singole istituzioni scolastiche del settore (dal minimo del 70% al massimo del 100%). Complessivamente il numero minimo di studenti in presenza sarà di 1.955.046 e quello in DAD di 839.391.
