A meno di due mesi dalla riapertura promessa della scuola, i sindacati lanciano l’allarme sul ritorno degli alunni in aula a settembre. il leader della Cgil Scuola, Francesco Sinopoli, è categorico: “Oggi le condizioni per cui le scuole riaprano in presenza non ci sono: inutile continuare a raccontare che le cose vanno bene, bisognerebbe essere onesti. A causa del ritardo con cui il confronto è iniziato e della scarsità delle risorse la situazione delle scuole è drammatica. I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi; serve un organico straordinario che al momento non c’è. La preoccupazione che sta nascendo è che, siccome il tempo scuola si ridurrà, si tornerà alla didattica a distanza”.
La preoccupazione dei sindacati sulle risorse per la scuola
Presidi, assistenti amministrativi e bidelli trascorrono ormai le loro giornate con il metro in mano, misurando e spostando banchi e arredi, mappando aule, palestre, laboratori e corridoi: ovvero tutti gli spazi recuperabili per far posto agli studenti rispettando le regole del distanziamento imposte dall’emergenza sanitaria. Ma per quanti sforzi facciano allo stato, come riconosciuto dalla stessa ministra Lucia Azzolina, non c’è posto per un 15% di alunni italiani: 1,2 milioni di bambini e ragazze.
Sinopoli ha parlato nel corso della conferenza stampa “La scuola si fa a scuola”, promossa da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda. “La preoccupazione che sta nascendo”, ha poi proseguito, “è che poiché il tempo scuola si ridurrà si tornerà alla didattica a distanza. Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola non vogliamo soluzioni diverse. Abbiamo bisogno di un decreto legge sulla scuola. Il Governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la scuola in presenza”, ha concluso il sindacalista. La ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, si è impegnata a chiedere al Mef 80 mila nuovi docenti (tanti sono i posti che si sono liberati quest’anno), ma per riempirli mancano i candidati, soprattutto al Nord dove alcune graduatorie (come matematica, italiano e sostegno) sono esaurite da tempo. Già l’anno scorso di 53 mila nuove assunzioni autorizzate dal ministero dell’Economia meno della metà (24 mila) sono andate a buon fine. Non sorprende che i sindacati prevedano per settembre un record di supplenti: ai 200 mila già attesi si aggiungeranno infatti i 50 mila che sempre Azzolina ha detto che verranno messi a disposizione delle scuole per far fronte all’emergenza.