Continuano senza sosta le polemiche sul concorso straordinario per la scuola, che assegnerà 32 mila cattedre di ruolo per medie e superiori. Ma ora c’è un aspetto che inquieta i vari candidati: il rischio di assembramento in occasione della prova scritta.
I dettagli dei concorso e le perplessità dei candidati
Il via del concorso sarà il 22 ottobre e si proseguirà fino al 9 novembre. Al ministero dell’Istruzione sono pervenute 64 mila domande di altrettanti precari che da almeno tre anni lavorano nella scuola italiana. Anche se, come detto, i posti disponibili sono all’incirca la metà.
I rischi di assembramento, in ogni caso, sono argomento che divide la stessa maggioranza. In particolare alcune critiche sono arrivate da una parte del Pd. “Chi quel giorno dovesse trovarsi in quarantena perderà l’occasione della vita, perché non è stata prevista una finestra di riserva“, è stata ad esempio un’osservazione di Matteo Orfini.
Le proteste di Pd e sindacati della scuola
I dem, dati i numeri nuovamente in crescita legati alla pandemia, avevano chiesto un rinvio del concorso in prossimità delle festività natalizie. Un’istanza di cui si era fatta portavoce Camilla Sgambato, responsabile Scuola. Ma la ministra Lucia Azzolina è apparsa determinata a proseguire la strada dei concorsi per il reclutamento del personale.
“Il Ministero ha lavorato nelle scorse settimane per garantire la distribuzione dei candidati nelle aule per tutto il territorio nazionale, procedendo al reperimento di tutte le postazioni necessarie. Ciò eviterà qualsiasi forma di assembramento dei candidati“, ha fatto sapere il Miur. I sindacati della scuola però continuano a esprimere tutte le proprie perplessità. “Come si può pensare di mettere le scuole a soqquadro in un momento in cui si fanno ogni giorni sforzi sovrumani per tenere fuori il virus?“, ha dichiarato per esempio Anna Maria Santoro, della Flc Cgil. Per una situazione che appare ben lontana da una soluzione che accontenti tutti.