Scuola, i sindacati insorgono: proteste in tutta Italia

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Una protesta vigorosa, a livello nazionale, per contestare le decisioni riguardanti il mondo della scuola prese negli ultimi mesi dall’esecutivo e dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Roma, Milano, Torino, Firenze, sono solo alcune delle oltre cento città italiane in cui hanno sfilato diverse sigle sindacali per chiedere maggiore chiarezza in un anno molto difficile come quello segnato dalla pandemia di coronavirus.

La protesta a Roma: “Concorso inutile, si stabilizzino i precari”

Nella Capitale, alcune decine di insegnanti aderenti alle principali sigle sindacali hanno manifestato davanti all’Ufficio scolastico regionale del Lazio. “Manifestiamo qui e altre cento piazze italiane per dire che svolgere il concorso in piena pandemia è una scelta discriminante per migliaia di insegnanti che a causa del loro lavoro di precari saranno esclusi perché magari sottoposti a quarantena – ha spiegato Manuela Pascarella della Flc Cgil -. Sarebbe opportuna una procedura semplificata per stabilizzare tutti i precari”.

A farle eco una docente di scuola secondaria di secondo grado, la professoressa Elisa Alessandrini: “Chiediamo alla Azzolina di tenere conto della direttiva europea. Una posizione condivisa anche dal rappresentante della Uil scuola, Pino Turi: “Il concorso è inutile. Alcuni non potranno partecipare, è un’ingiustizia costituzionale“.

Corteo a Milano: “Graduatoria fa acqua da tutte le parti”

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Numerosi i manifestanti anche a Milano, dove diverse decine di insegnanti aderenti alle principali sigle sindacali hanno manifestato davanti alla Prefettura locale. Jessica Merli, rappresentante della Flc Cgil Milano, ha dichiarato: “Lo svolgimento in presenza delle prove in piena pandemia esclude tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova e contribuisce ad aumentare il rischio dei contagi.

Secondo il rappresentante regionale della stessa sigla sindacale, Tobia Sertori, il problema del precariato deve essere affrontato con più efficacia: “La Lombardia è la regione con più precariato. Un problema che non è stato risolto per volontà politiche. Se fosse stato risolto avremmo avuto tutti i docenti in cattedra. La ministra Azzolina ha voluto una nuova graduatoria che sta facendo acqua da tutte le parti”.

A Torino bordate contro la didattica a distanza

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“La dad? Una riduzione del diritto allo studio, lo dico brutalmente”. Questa è la posizione di Massimiliano Rebuffo, segretario della Flc Cgil di Torino, decisamente contrario all’utilizzo della didattica a distanza. “Non si è voluto investire sulla scuola e sui trasporti pubblici locali – ha detto durante la manifestazione svolta davanti alla Prefettura -. Non sono in grado di mettere un numero di mezzi sufficienti a garantire agli studenti e ai docenti i luoghi dello studio, quindi li fanno stare a casa?”.

Rebuffo ha poi confermato la posizione avversa al concorso: “Non è che manchino cattedre, ce ne sono di scoperte, quest’anno con numeri allucinanti. C’erano soluzioni alternative, come un concorso riservato come quello che chiedevamo. Se avessimo fatto un concorso per titoli adesso non staremmo a chiamare i precari in cattedra, ci sarebbero andati non come precari. Ora la ministra vuole farlo in piena pandemia”.

La manifestazione a Firenze: “Il concorso aumenta il rischio di contagio”

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Anche a Firenze, anche in questo caso davanti alla Prefettura locale, è stata vigorosa la protesta dei sindacati contro il precariato nel mondo della scuola. Il concorso è l’obiettivo principale delle critiche: “Lo svolgimento in presenza delle prove concorsuali in piena emergenza pandemica esclude dalla possibilità di partecipazione tutti i precari in situazione di quarantena in concomitanza della prova e contribuisce ad aumentare i rischi di contagio” ha detto il segretario Flc Cgil Firenze, Emanuele Rossi.

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