Scuola, Cts: nessun rinvio, si può tornare in presenza

La situazione per gli studenti delle scuole superiori italiane continua ad essere costellata da incertezze. Oggi, però, è arrivata una buona notizia. Il Cts, dopo essere stato convocato dal Governo questa mattina, ha detto che gli studenti delle scuole superiori, a partire da domani, lunedì 18 gennaio, potranno tornare a scuola in presenza. Ovviamente, continuando a seguire la misura che prevede che il numero di alunni negli istituti sia compreso tra il 50 e il 75%.

Gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno inoltre spiegato che saranno i presidenti di Regione, nel caso in cui decidessero di non far tornare gli studenti a scuola, a doversi assumere la “responsabilità politica delle loro decisioni”.

Come detto, la didattica in presenza dovrà essere garantita almeno al 50% e fino ad un massimo del 75%. Domani, al momento, torneranno ufficialmente sui banchi di scuola gli studenti delle scuole superiori di quattro Regioni: Emilia Romagna, Lazio, Molise e Piemonte.

Per il Cts la scuola è una “priorità”

In questi mesi gli esperti del Comitato tecnico scientifico si sono più volte espressi sulla scuola, indicandola come “priorità” e ribadendo la necessità di far tornare gli studenti in aula. Come emerso nei giorni scorsi, attraverso alcuni studi internazionali, la pandemia sta gravando pesantemente sul mondo dell’istruzione in Italia, ma anche nel resto del mondo.

Gli studi hanno infatti dimostrato che i continui lockdown e il ricorso prolungato alla didattica a distanza stanno avendo importanti ritardi nell’apprendimento. Il rischio è quello di ritrovarsi con studenti, in tutto lo stivale, con buchi d’apprendimento importanti, stimati tra il 30 e il 50%.

Mario Rusconi, presidente dell’Anp del Lazio, ha detto all’Agi che il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori è un “segnale positivo”. “Abbiamo sempre tifato per la didattica in presenza, ora dobbiamo fare in modo che ci siano tutte le misure di sicurezza necessarie. Il problema non è all’interno degli istituti scolastici ma fuori” ha detto Rusconi.

La decisione sul rientro degli studenti in presenza spetterà ai presidenti delle singole Regioni

A questo punto, dato il via libera del Cts, dovranno essere i singoli presidenti delle Regioni, gialle e arancioni, a decidere se far tornare gli studenti delle scuole superiori in aula. In Lombardia e Sicilia, zona rossa fino al prossimo 31 gennaio, le superiori continueranno invece la didattica a distanza. Discorso diverso per la provincia di Bolzano, che sebbene sia attualmente in zona rossa, ha deciso di continuare con la presenza in classe, sempre senza superare la soglia minima del 50% e massima del 75%.

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