Quanto è presente il Covid nell’ambiente scuola in queste ultimissime settimane? Negli ultimi giorni si sta verificando un lieve aumento delle percentuali di positività al Coronavirus. Ma si può comunque affermare serenamente che la pandemia sia nella sua fase calante. I numeri sono infatti contenuti e in Italia si va verso la conclusione dello stato di emergenza, che terminerà il prossimo 31 marzo. Dal 1° aprile, quindi, ritorno alla normalità? Sì, ma senza abbandonare del tutto le misure di prevenzione e buona condotta sanitaria che tanto hanno contribuito a garantire la sicurezza anche nelle difficoltà degli ultimi mesi.
I numeri rilevati dal Ministero dell’Istruzione durante l’ultimo monitoraggio settimanale (28 febbraio- 5 marzo) sono un’ottima base da cui partire: il 97,5% degli alunni è regolarmente in classe, insieme alla quasi totalità degli insegnanti. Molto bassa anche la percentuale di docenti e personale Ata senza vaccino: nemmeno l’1% dei lavoratori scolastici, secondo le ultime rilevazioni.
Il Governo vuole dunque che la scuola rimanga un ambiente sicuro e controllato. Soprattutto in vista della delicata fase finale dell’anno. Non c’è quindi da aspettarsi grandissimi cambiamenti. Insegnanti e personale Ata saranno ancora soggetti ad obbligo vaccinale, almeno fino all’estate. Discorso analogo per l’obbligo di mascherina: sarà ancora necessario indossarle, essendo la scuola un ambiente chiuso e con tantissimi contatti tra giovani. Resta comunque da capire se nel tempo queste misure non si allenteranno, come sta accadendo in altri paesi europei. Da oggi, per esempio, in Francia terminerà l’obbligo di mascherina al chiuso (scuola compresa) tranne che sui mezzi pubblici.
Circa 45mila tra insegnanti e personale ATA non sanno quella che sarà la loro condizione lavorativa fino a fine anno. Assunti in periodo di emergenza, il loro contratto scade proprio il 31 marzo: data limite trovata in fase di Legge di Bilancio. I sindacati spingono per un rinnovo fino a giugno, ma sul piatto mancano alcune centinaia di milioni di euro, che non è detto si trovino. Anche i genitori si esprimono sull’argomento. Tramite la “Rete dei comitati genitori” è infatti arrivata al governo una lettera che chiede ufficialmente la riconferma dell’organico Covid.
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