Scuola, in caso di contagio: le linee guida del Ministero

La scuola è ai nastri di partenza e la paura che l’apertura degli istituti possa far salire i numeri del contagio è elevata. “Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero”, ha detto il ministro Lucia Azzolina. “Per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe“.

Scuola, cosa fare in caso di contagio da coronavirus

Nel caso in cui venisse registrato un contagio da coronavirus a scuola occorrerà seguire il protocollo stabilito dall’Iss. Secondo il Ministero, infatti, è importante effettuare il tampone. Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri spinge poi per la quarantena dell’intera classe in caso di alunno positivo. L’isolamento, comunque, potrà terminare pochi giorni dopo se i tamponi successivi dovessero risultare negativi.

Non basterà un caso singolo a far chiudere la scuola: dovranno fare i tamponi anche il personale scolastico e gli insegnanti. La Asl di riferimento verrà inoltre informata della positività e verrà altresì nominato un referente Covid-19. A quest’ultimo spetterà anche il compito di controllare eventuali “assenze elevate” (sopra al 40%) di studenti in una singola classe.

L’insegnate che individuerà alcuni sintomi sospetti nello studente dovrà provvedere a segnalare la situazione al referente Covid che effettuerà tutti gli opportuni controlli. A questo punto il bambino o ragazzo verrà isolato in una stanza dell’istituto e gli verrà misurata la temperatura. Nel frattempo la scuola dovrà provvedere ad avvisare i genitori, ai quali spetta l’onere di contattare il medico curante. In seguito si valuterà se predisporre una quarantena anche per i contatti del positivo.

Primi casi di contagio nelle scuole

Riprendono intanto i corsi di recupero nell’attesa che tutte le Regioni diano il via al nuovo anno scolastico scegliendo la data dell’inizio delle lezioni. Il primo studente positivo è stato registrato a Roma, alla Marymount International, ma Azzolina ribadisce: “Inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza”.

Poi è stata la volta del Friuli Venezia Giulia, dove durante l’avvio dei corsi di recupero una studentessa è risultata positiva al Covid-19 e la didattica è proseguita a distanza. Le Regioni corrono ai ripari e il governatore campano, Vincenzo De Luca, posticipa la riapertura delle scuole.

L’inizio della scuola

Lucia Azzolina, in attesa che tutte le Regioni decidano in piena autonomia la data di inizio delle lezioni, lancia il suo messaggio. Il primo giorno di scuola – ha detto la ministra a “Il caffè della domenica” di Maria Latella su Radio 24 – sarà un giorno molto emozionante, da marzo le attività si erano interrotte. La temperatura si misura a casa per evitare che se ci siano studenti malati o asintomatici possano diventare un pericolo per i compagni di avventura. È chiesto di avere responsabilità da parte di tutti. Si devono evitare gli assembramenti fuori da scuola, si useranno tutti gli ingressi a disposizione”.

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