Scuola, a Roma la protesta degli studenti con i “volti” dei politici

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Una simulazione dei possibili usi del denaro proveniente dal Recovery Fund, una particolare lezione all’aperto che è in realtà una contestazione contro i mancati investimenti nel settore della scuola. È questa l’idea messa in pratica dalla Rete degli Studenti Medi, che ha occupato una parte di Piazza Montecitorio, di fronte alla sede della Camera dei Deputati, per cercare di attirare l’attenzione sul problema scuola.

Studenti in piazza con i “volti” dei parlamentari

“Stiamo simulando una lezione, gli studenti indossano i volti di alcuni parlamentari – spiegano gli organizzatori della manifestazione -. Non vogliamo offendere né prendere in giro nessuno. Vogliamo semplicemente fare in modo che i parlamentari si accorgano che studenti e studentesse esistono, che hanno qualcosa da dire. Non siamo i giovani della movida, siamo persone che vogliono che sulla scuola si investa”.

“C’è la bozza del Next Generation Eu da scrivere entro l’anno prossimo. C’è la Legge di bilancio – aggiungono -. Questo è il momento per investimenti strutturali sulla scuola. Non ci saranno altre opportunità. Chiediamo a tutti i parlamentari di battere un colpo”.

“Dad? Non significa digitalizzazione della scuola”

Quella degli Studenti Medi a Montecitorio è una manifestazione che riguarda, quindi, il mondo della scuola in generale, con una denuncia ai tagli al mondo dell’istruzione fatti nel corso degli anni. I manifestanti hanno anche fatto cenno, tra gli argomenti affrontati, anche alla questione didattica a distanza e alla digitalizzazione della scuola italiana che resta ancora molto complessa nonostante il periodo storico imponga una convivenza meno difficile con il mondo di internet e delle lezioni smart.

“Noi siamo tristi perché siamo delusi da questi decenni di tagli all’istruzione – spiegano gli studenti accorsi in Piazza Montecitorio -. Non ne possiamo più. La scuola deve essere una priorità. La Dad non significa digitalizzazione: come è fatta ora, infatti, non tiene conto di molte rivendicazioni che noi studenti abbiamo fatto in questi anni”.

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