Il coronavirus è stato isolato da un team di ricercatori cinesi guidato dalla celebre virologa Shi Zhengli, nota come “batwoman” per i suoi studi sui pipistrelli
Recentemente, un team di ricercatori cinesi ha fatto una scoperta significativa: un nuovo coronavirus nei pipistrelli, il quale utilizza lo stesso recettore umano di Sars-CoV-2, il virus responsabile della pandemia di COVID-19. Questa scoperta è avvenuta nel laboratorio di Wuhan, noto per i suoi studi avanzati sui coronavirus e sotto la direzione della famosa virologa Shi Zhengli, soprannominata “batwoman” per il suo lavoro pionieristico. Nonostante l’attenzione suscitata dalla notizia, esperti di salute pubblica e virologi avvertono che la situazione attuale non deve destare eccessiva preoccupazione.
L’importanza della scoperta del nuovo coronavirus
L’epidemiologo Gianni Rezza, professore straordinario di Igiene all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha commentato l’importanza di tale scoperta. Rezza ha sottolineato che, sebbene il nuovo coronavirus possa sembrare simile a Sars-CoV-2, ciò non implica necessariamente che esso possa saltare alla specie umana e causare una nuova pandemia.
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Ha affermato: “Il lavoro dei cacciatori di microbi è cruciale per monitorare le dinamiche del mondo animale e valutare il potenziale pandemico di questi agenti microbici.” Questo approccio è fondamentale per garantire che le autorità sanitarie siano pronte a reagire a eventuali minacce future.
Approfondire lo studio dei virus zoonotici
Dall’altra parte, Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore della Scuola di specializzazione in Igiene e Medicina preventiva dell’Università Statale di Milano, ha definito la ricerca come “interessante”. Secondo Pregliasco, i risultati sottolineano l’importanza di approfondire lo studio dei virus zoonotici, ovvero quei virus che possono essere trasmessi dagli animali all’uomo. Ha evidenziato che:
- La comunità non deve allarmarsi;
- Le istituzioni internazionali dovrebbero intensificare il monitoraggio di questi patogeni a rischio;
- È fondamentale non fermare la sorveglianza epidemiologica e virologica a livello globale.
Pregliasco ha avvertito che tali approfondimenti scientifici possono fornire obiettivi chiari e candidati su cui concentrare l’attenzione.
Critiche e scetticismo sulla scoperta del nuovo coronavirus
Tuttavia, non mancano le voci critiche. L’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha espresso alcune riserve sulle informazioni provenienti dalla Cina. Ha dichiarato: “I dati che arrivano dai colleghi cinesi vanno sempre presi un po’ con le molle”. Sebbene riconosca il valore della ricerca condotta da Shi Zhengli, Ciccozzi rimane scettico riguardo al contesto in cui queste scoperte vengono presentate. Ha aggiunto che:
- Potrebbero voler dimostrare la teoria evoluzionistica per distogliere l’attenzione dalla possibilità di una fuga laboratoriale del Sars-CoV-2;
- La tempistica della comunicazione coincide con l’anniversario del paziente zero italiano a Codogno.
Inoltre, Ciccozzi ha messo in evidenza che la scoperta di un coronavirus nei pipistrelli, anche se dotato di un recettore simile a quello del Covid-19, non rappresenta necessariamente una novità. Ha affermato: “I coronavirus nei pipistrelli esistono da tempo e la loro presenza non implica necessariamente una minaccia imminente.” La prudenza nel valutare tali scoperte è fondamentale e Ciccozzi ha invitato a un approccio che favorisca la condivisione dei dati scientifici per garantire una comunicazione chiara e un monitoraggio efficace della salute globale.
In sintesi, mentre la scoperta del nuovo coronavirus nei pipistrelli cinesi solleva interrogativi sul potenziale di emergenza di nuovi patogeni, la comunità scientifica sembra concordare sull’importanza di una sorveglianza continua e di un monitoraggio attento per prevenire future pandemie.