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Oggi, venerdì 22 ottobre, si svolge in tutta Italia lo sciopero nazionale dei taxi. A Torino, duecento lavoratori della categoria sono scesi in piazza per far valere i propri diritti.
“Siamo scesi in piazza in tutta Italia e si stanno facendo manifestazioni per portare avanti le nostre istanze. Si vogliono dare delle possibilità anche per i risciò però ci vogliono delle licenze e devono essere anche normate tutte le applicazioni perchè i nostri diretti concorrenti prendono le corse al volo e sostanzialmente fanno il nostro lavoro”. Lo ha raccontato Cesare Barattini, tassista e presidente di Astuta.
E ancora: “Non si possono prendere le corse al volo per i noleggiatori, perchè i noleggiatori hanno un tempo di prenotazione. Noi in questo momento vediamo tantissimi concorrenti che si piazzano davanti agli hotel senza averne titolo e queste cose sono state già denunciate alle autorità competenti“.
“Ci sono dei decreti attuativi che la politica da Roma vuole portare avanti. I noleggiatori nell’ultimo periodo hanno avuto dei trattamenti di favore, ricevendo più territori e autorimesse. Noi abbiamo perso tantissimo lavoro e non possiamo concedere altre situazioni di favore“, ha aggiunto Barattini.
Lo sciopero dei dei conducenti delle auto bianche è iniziato alle 8.00 e durerà fino alle 22.00. È stato organizzato da Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Tam, Satam, Claai, Unimpresa, Usb taxi, Or.S.A taxi, Ati Taxi, Fast Confsal e Associazione Tutela Legale Taxi. L’astensione dal servizio si farà sentire soprattutto nelle grandi città, nonché nei principali scali aeroportuali quali Fiumicino, Linate e Malpensa. I tassisti manifestano per una regolamentazione delle app e contro l’abusivismo nel settore.
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Anche a Roma i tassisti stanno protestando. “Chiediamo al Governo la ripartenza dei tavoli interministeriali per i decreti attuativi della nostra legge quadro, ferma da tre anni, che definiscono l’abusivismo nel nostro settore. Un abusivismo che ci sta divorando da quando c’è la ripresa economica, che non vediamo proprio per questo motivo“. Così alcuni tassisti in presidio di fronte al Mise, durante lo sciopero nazionale.
“Ormai nasce una piattaforma a settimana che gestisce in modo in proprio le licenze di noleggio con conducente e le fa diventare taxi al di fuori di qualsiasi regola e capacità sanzionatoria – commentano altri autisti –. A causa delle app e degli abusivi abbiamo perso circa il 50% degli incassi e la politica è ferma di fronte al nostro grido“.
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La protesta dei tassisti a Milano ha bloccato le strade del centro città. Partiti dal cuore del capoluogo lombardo, i taxi hanno sfilato in corteo fino alla stazione Centrale. Il serpentone bianco è poi arrivato in piazza Luigi di Savoia per un presidio statico.
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