Sciopero: tra clima e voli, come sarà la giornata del 24 settembre

Venerdì 24 settembre sarà una giornata caratterizzata da due diversissimi tipi di sciopero. I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno infatti confermato l’astensione dal lavoro di “tutti gli addetti del trasporto aereo, eccetto Enav”. Un settore che, dicono, “sta ancora pagando il conto della pandemia, per cui sono indifferibili una serie di interventi atti a garantirne la tenuta industriale”. Sul tavolo, ovviamente, il blocco dei licenziamenti, la vertenza Ita/Alitalia (le associazioni di categoria chiedono gli ammortizzatori sociali per i 10.500 lavoratori) e quella Air Italy (“con 1.450 lavoratori in cassa integrazione in scadenza il 31 dicembre prossimo”).

Lo sciopero è di 24 ore: dalla mezzanotte alle 23:59. Sia del personale navigante sia degli aeroporti. Oltre ad Alitalia hanno comunicato l’adesione all’agitazione gli staff di Easyjet dalle 13 alle 17, di Volotea dalle 10:01 alle 12. Ci saranno delle ripercussioni anche per giovedì 23 e sabato 25. Almeno per Alitalia, che rende noti i (pochi) collegamenti interessati. Cliccando qui, è possibile consultare la lista dei voli cancellati il 23 e il 25 settembre.

Lo sciopero del 24 settembre vedrà protagonisti anche i Fridays for Future

Ma il 24 settembre anche Fridays for Future scenderà nelle piazze italiane per lo Sciopero Globale del Clima per chiedere una rapida azione sul tema ai leader mondiali. Gli attivisti per il clima continuano a parlare dell’importanza di lottare per ogni frazione di grado e di affrontare l’ingiustizia climatica in cui si vive. Chiedono pertanto che siano rispettati gli Accordi di Parigi. Per potere restare entro 1.5 gradi evitando le conseguenze più gravi della crisi climatica. Dai calcoli dell’IPCC, all’attuale tasso di emissioni, la quantità di CO2 (il nostro carbon budget) che possiamo ancora emettere per avere 2 possibilità su 3 di non superare quella soglia si esaurirà tra circa sette anni.

Due temi non così slegati tra loro

Per quanto si stia parlando chiaramente di due proteste diversissime tra loro, c’è un piccolo (ma non irrilevante) punto in comune che in qualche modo li lega. È notoria l’avversione di Gretha Thunberg per l’utilizzo degli aeroplani. Tanto da preferire, nell’agosto 2019, di partire in barca a vela dal porto di Plymouth (Inghilterra) per andare tenere il suo discorso al summit sull’ecologia dell’Onu (New York).

Del resto, proprio due anni fa un’inchiesta del Guardian aveva dimostrato che prendere un volo a lungo raggio genera più emissioni di carbonio di quanto la persona media in dozzine di paesi in tutto il mondo produca in un anno intero. Le cifre evidenziavano che anche un volo di ritorno a corto raggio da Londra a Edimburgo contribuisce con più CO2 rispetto alle emissioni medie annue di una persona in Uganda o Somalia. Un problema che sicuramente non potrà essere risolto domani. Quando due piazze con obiettivi ‘contrapposti’ si prenderanno la scena mediatica italiana per 24 ore.

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