Sciopero 16 dicembre, chi si ferma oggi e perché

Oggi, giovedì 16 dicembre, Cgil e Uil hanno indetto uno sciopero generale contro la manovra del governo. Le segreterie confederali nazionali hanno proclamato lo sciopero generale di 8 ore per tutti i lavoratori pubblici e privati. La manifestazione generale si svolgerà a Roma, dalle ore 10 in piazza del Popolo. Qui interverranno tra gli altri Landini e Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil. Parallelamente ci saranno altre manifestazioni a Bari, Cagliari, Palermo e Milano.

Chiediamo di scioperare e di scendere in piazza perché tutti insieme abbiamo bisogno di combattere una pandemia salariale e sociale che non ha precedenti. La vita e le condizioni delle persone sono nettamente peggiorate e quindi i provvedimenti del governo devono essere cambiati”, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, invitando a manifestare insieme alla Uil a Roma, Milano, Bari, Palermo e Cagliari.

Chi partecipa alla sciopero del 16 dicembre

Non parteciperà allo sciopero il settore della sanità pubblica e privata, comprese le RSA. Questa scelta intende salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica. Non ci sarà nessuna mobilitazione nemmeno per il settore scuola. Docenti e personale Ata hanno già scioperato venerdì 1o dicembre con la partecipazione di quasi tutti i sindacati di categoria. In piazza scenderanno invece gli studenti e i pensionati, come hanno fatto sapere in una nota congiunta il sindacato dei pensionati Spi-Cgil e le organizzazioni Udu-Unione degli universitari e Rete degli studenti medi. Non parteciperanno i lavoratori del settore Igiene ambientale e i dipendenti di Poste Italiane addetti alla divisione Mercato privati.

A rischio il trasporto pubblico

Anche se non tutte le aziende del trasporto pubblico locale e del trasporto aereo scenderanno in piazza, si prevede una giornata difficile anche dal punto di vista dei trasporti. A partire dalle ore otto molti lavoratori incroceranno le braccia. Tra questi anche il personale viaggiante e addetto alla circolazione dei treni (esclusa Trenord), il personale addetto alle attività di supporto ristorazione, pulizia e accompagnamento notte. Lo stop si terrà dalle 0:01 alle 21, nel rispetto delle fasce di garanzia dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21 e dei treni garantiti per la media lunga percorrenza.

Disordini anche su traghetti, aerei e autostrade

Nel trasporto aereo il personale navigante delle compagnie aeree scioperano dalle 0.01 alle 24, nel rispetto delle fasce di garanzia dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Nel settore marittimo si fermerà il personale di traghetti e navi, eccezion fatta per le linee essenziali di collegamento con le isole maggiori e minori. Mentre per un intero turno di lavoro sciopera il personale amministrativo. Anche nelle autostrade si ferma tutto il personale, a partire da quello dei caselli, dagli addetti alla manutenzione e alla viabilità per un intero turno di lavoro. Scioperano anche gli autotrasportatori, gli addetti alla logistica, i corrieri espressi, gli addetti delle cooperative di facchinaggio, il personale delle agenzie marittime ed i rider. Per un intero turno di lavoro infine lo sciopero degli addetti dell’Anas, dell’autonoleggio, delle autoscuole, dei trasporti funebri e degli impianti a fune.

Sciopero generale, le motivazioni della Cgil

Ma quali sono le ragioni per cui tanti lavoratori hanno deciso di scioperare? Su Collettiva, il portale di informazione della Cgil, il sindacato ha spiegato le motivazioni dello sciopero, con lo slogan “insieme per la giustizia“:

  • contrastare la precarietà e garantire occupazione stabile a partire da giovani e donne
  • intervento fiscale equo per i redditi bassi e medio bassi e per maggiore redistribuzione e progressività
  • una seria lotta all’evasione fiscale
  • una riforma delle pensioni che consenta flessibilità in uscita, facilitando chi fa lavori gravosi e i lavoratori precoci, prevedendo la pensione di garanzia per i giovani e la valorizzazione del lavoro di cura
  • la scuola e per un sistema di istruzione di qualità a partire dalla stabilità del lavoro
  • nuove politiche industriali per affrontare la transizione ecologica e digitale
  • dare soluzioni alle crisi industriali, contrastando le delocalizzazioni e con un ruolo forte e protagonista dello Stato
  • per aumentare le risorse per la sanità e per stabilizzare il personale
  • approvare la legge sulla non autosufficienza e aumentarne le risorse
  • ridurre le disuguaglianze a partire dal Mezzogiorno, perché coesione sociale significa non lasciare indietro nessuno
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