La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo d’indagine con l’ipotesi di reato di epidemia colposa. È successo dopo la messa in onda del 9 novembre di un’inchiesta di Report sull’apertura estiva delle discoteche in Sardegna che avrebbe favorito la diffusione del Covid: prima nell’Isola e poi in varie regioni italiane. In particolare i magistrati, con l’aggiunto Paolo De Angelis che guida il gruppo specializzato in colpe mediche composto dai sostituti Guido Pani, Daniele Caria e Diana Lecca, vogliono accertare se la Regione abbia consentito l’apertura dei locali della Costa Smeralda, nonostante fosse a conoscenza dei rischi per la salute delle persone che affollavano la meta turistica nei mesi estivi.
Il parere del cts sulle riaperture delle discoteche in Sardegna potrebbe non esserci mai stato
Al centro delle verifiche c’è il parere del comitato tecnico scientifico che risulta allegato alla decisione del presidente di Regione, Christian Solinas. Diversi consiglieri regionali di maggioranza e opposizione sentiti dai giornalisti della trasmissione di Rai3 hanno infatti dichiarato di non averlo mai visto, pur essendo a conoscenza della sua esistenza. Tanto da far ipotizzare al conduttore Sigfrido Ranucci che, in realtà, quel documento non esista e che gli esperti della task force della Sardegna possano non aver autorizzato la riapertura delle discoteche.
Nel corso della puntata, i giornalisti hanno interpellato anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Angelo Cocciu, che ha parlato della decisione della maggioranza di prendersi un rischio mantenendo aperte le discoteche: “Si trattava di lasciare aperte le discoteche solo qualche giorno in più, fino a Ferragosto. Lo sapevamo che i contagi stavano salendo, abbiamo rischiato”, ha raccontato. “Non volevamo tenere aperte le discoteche fino al 31 agosto, così avremmo ammazzato la Sardegna. Era questione di uno o due giorni”. L’esponente di maggioranza ha aggiunto di aver ricevuto “tante telefonate, gestori che ci chiedevano di tirare qualche giorno in più. Billionaire e Phi Beach avevano per esempio contratti stratosferici con dj importanti”. Per questo era stato chiesto al presidente qualche giorno di apertura in più.