Sanità, usura e poteri forti: la testimonianza di don Ennio Stamile

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In un periodo di grande confusione, di difficoltà e di povertà in crescita, la mafia trova purtroppo terreno fertile e, a questo proposito, l’associazione Libera ha pubblicato due dossier di fuoco: “La tempesta perfetta”, che parla di come i dati relativi all’usura siano in crescita, e “Insanità” che, come suggerisce il nome, indaga sugli abusi nel settore della salute. Di questo, ma non solo, si parla nella puntata di oggi di Emoticon, opinioni a confronto, la rubrica curata da Andrea Pamparana per Newsby, assieme a don Ennio Stamile, referente di Libera per la regione Calabria.

Un problema ancor più forte in tempo di pandemia

La chiacchierata tocca vari temi: non solo sanità e usura, ma anche campagna elettorale e poteri occulti, in particolare al tempo del Covid. E di come le mafie, approfittando della pandemia in corso,
abbiano messo immediatamente in circolo gli enormi proventi provenienti dai loro traffici illeciti, in modo particolare della droga.

Dall’intervista emerge come il problema delle mafie sia da sempre il riciclo degli enormi capitali. Per don Ennio, in questo tempo di pandemia occorre fare presto per aiutare gli esercizi commerciali, le imprese, i ristoratori, gli operatori turistici che vivono un periodo di profonda difficoltà economica, a risollevarsi con gli importanti ed urgenti aiuti economici, proprio per evitare di cadere nelle maglie dell’usura. O, ancor peggio, di vedere letteralmente prelevati, con il ricorso ai soliti prestanomi, gli esercizi commerciali o le imprese costrette a chiudere i battenti.

Don Ennio al servizio di Chiesa Cattolica e Libera per combattere la mafia

Con don Ennio si è parlato poi del ruolo della Chiesa Cattolica e di Libera, di come quest’ultima realtà sia nata, delle sue attività, dell’importanza di ricordare le vittime innocenti delle mafie e dell’impegno costante e continuo all’educazione, alla responsabilità ed alla legalità nelle scuole e negli altri luoghi formativi. Grande spazio nella discussione anche all’importanza dei beni confiscati e al loro riutilizzo, anche grazie a Libera, per scopi sociali.

Delicato anche il tema relativo alla giustizia, del problema sempre latente del processo mediatico. Di come bisognerebbe “spettacolarizzare” le sentenze e non gli arresti, e dell’importanza pedagogica delle sentenze stesse. Don Ennio offre una testimonianza diretta e personale del suo impegno in Libera, tra paura e coraggio. Riscoprendo, nell’etimologia della seconda parola, il “cor agere”, l’agire con il cuore. Sentendo e testimoniando la passione per le proprie idee e per il proprio impegno quotidiano.

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