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San Valentino è probabilmente la prima occasione per i ristoratori, dopo diverse feste mancante, di poter tornare a vedere i propri ristoranti ripopolarsi di clienti.
Le strade e i ristoranti di Milano e Roma si sono riempiti di cittadini, dalle famiglie alle coppie di innamorati, per il pranzo del giorno più romantico dell’anno.
“Non ci aspettavamo così tante persone per pranzo, il locale così pieno non lo vedo dall’inizio della pandemia”. Queste sono le parole della maggior parte dei ristoratori del centro storico del capoluogo Lombardo. A Milano, infatti, è stato registrato un gran numero di prenotazioni per il pranzo di San Valentino, tra tavoli per due, destinati alle coppie, e code fuori dai locali. “La maggior parte dei tavoli sono coppie” ha spiegato un ristoratore della pizzeria Fresco&Cimmino.
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Complice la bella giornata, anche i cittadini della Capitale hanno deciso di concedersi un pranzo fuori, tra palloncini a forma di cuore e menù ad hoc per San Valentino. “Stiamo cercando di svolgerà nella maniera più classica e tranquilla possibile, abbiamo prenotato in un ristorante” ha detto una coppia. Nonostante il freddo, grazie alla giornata soleggiata i ristoranti romani si sono riempiti, tra prenotazioni e attese fuori dai locali.
In Liguria, invece, nonostante la zona arancione, diversi ristoranti sono rimasti aperti proprio per San Valentino. I locali si sono così riempiti, soprattutto di clienti francesi.
Nei giorni scorsi il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, aveva sollecitato senza successo un via libera da parte del Governo. Questo, per spostare l’entrata in vigore dell’ordinanza di un giorno e permettere così ai ristoranti di rimanere aperti nella giornata di San Valentino.
Il Cts starebbe invece valutando la riapertura serale nelle zone gialle e a pranzo in quelle arancioni. A prendere la decisione finale sulle possibili riaperture sarà, come sempre, il Governo.
“Ben venga il rafforzamento dei controlli con tutte le forze messe a disposizione. Il problema sono alcune persone che non rispettano le regole, infatti gli assembramenti ci sono lo stesso con i ristoranti chiusi. Tenere chiusi i ristoranti la sera è un alibi. E se ci sono imprese che non rispettano i protocolli vanno sanzionate”. A dirlo è Luciano Sbraga, direttore della Fipe di Roma.
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