Roma, solidarietà fra associazioni
per salvare lo sport di base

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Campioni italiani, campioni d’Europa, vice campioni del mondo, appassionati e semplici praticanti tutti uniti dall’amore dello sport. Calcio, ginnastica, judo tutti insieme su un rettangolo di gioco che all’occasione passa da campo di calcetto a tatami per il Judo a pedana per il fitness e la palestra. A Roma, nel quartiere Pigneto, associazioni e palestre si sono allora organizzate per dare continuità alla loro attività altrimenti compromessa e garantire corsi di allenamento e preparazione.

Allenamento all’aperto in sicurezza sul campo del Pigneto

Quello di Roma è un esempio virtuoso di adeguamento alle restrizioni disposte dal Dpcm, che consente ad atleti di diversi livelli, da quelli più alti fino a chi pratica fitness a livello amatoriale, di continuare ad allenarsi in tutta sicurezza nella speranza che i numeri della pandemia possano consentire la riapertura delle strutture al chiuso.

Roberta di Francia, titolare della palestra Judo Preneste, conferma l’importanza della solidarietà fra le associazioni sportive dilettantistiche per poter continuare ad andare avanti, non solo per raggiungere obiettivi a livello agonistico o di forma fisica, ma anche con un preciso scopo sociale. “Siamo combattenti e non molliamo – dice -. La nostra associazione, fondata da mio padre, ha tolto tanti ragazzi dalla strada nella zona Prenestina-Pigneto. Abbiamo chiesto alla Asc Pigneto Team di ospitarci per fare lezioni e continuare a preparare i nostri atleti. Abbiamo ricevuto subito accoglienza, sono persone fantastiche e non ci hanno chiesto nulla in cambio. C’è una grande sintonia tra le realtà, la pensiamo allo stesso modo su come fare sport”.

L’Asc Pigneto Team: “Abbandonati, ma non ci arrendiamo”

“Per il momento diventa un campo polivalente – spiega Vincenzo Pasculli, presidente della Asc Pigneto Team -. Stiamo facendo questa collaborazione con la Judo Preneste, viste le restrizioni causate dall’emergenza Covid. Hanno chiesto collaborazione per ginnastica e attività legata al judo. Restrizioni? Siamo stati un po’ abbandonati, ma non ci arrendiamo. Siamo una realtà solidale, offriamo un’alternativa di sport in questo quartiere difficile sin dal 1999″.

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