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“Siamo qui per dire di no a questo Governo fatto da chi fino a ieri ha portato avanti politiche economiche a favore delle banche. Le politiche europee richiedono austerità, repressione tra lavoratori e fasce deboli. Noi pensiamo che sarà un Governo lacrime e sangue“. Così Salvatore, membro di Si Cobas.
“Sappiamo chi è Draghi e chi rappresenta. Tramite lui hanno il pieno potere l’establishment e i poteri industriali e forti dell’Italia e dell’Unione europea. Ci faremo sentire e continueremo il percorso di mobilitazione, organizzando un fronte ampio e popolare. Assalto a Montecitorio? Per ora no“, ha detto Margherita, attivista di Potere al Popolo. Una delegazione si è poi recata a Montecitorio per proseguire la protesta. Oltre a dire no a Draghi, i manifestanti vogliono attirare l’attenzione anche su questioni come il contratto nazionale, la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti.
Quello che emerge dal rapporto è che nessuno Stato sta cercando davvero di dire addio…
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