Roma, al Policlinico Umberto I il Pronto soccorso per pazienti Covid

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Un Pronto soccorso dedicato esclusivamente ai pazienti Covid per meglio fronteggiare l’emergenza sanitaria. È quanto accade al Policlinico Umberto I di Roma, struttura ospedaliera universitaria in cui si è deciso di diversificare in questo modo gli accessi in situazioni emergenziali.

“Trenta nuovi anestesisti rispetto a prima ondata”

Il direttore sanitario della struttura romana, Alberto Deales, ha spiegato: “Tutti i pazienti che hanno una patologia febbrile sospetta vengono portati dall’ingresso dell’ospedale direttamente in questa palazzina. C’è una Tac dedicata e qui chiudiamo tutta la parte iniziale del percorso fino all’inquadramento diagnostico. Abbiamo una palazzina per il Pronto soccorso Covid e un’altra, distante un centinaio di metri, per il no-Covid”.

Sul protocollo cui attenersi si è poi espressa Carmela Imperiale, anestesista rianimatrice: “Ai pazienti viene subito fatto il tampone – ha detto -. Dopo l’esito si decide il reparto di competenza”. Fabio Araimo, anch’egli anestesista, ha quindi sottolineato l’importanza del potenziamento del personale per fronteggiare l’emergenza: “Rispetto alla prima ondata abbiamo preso trenta nuovi anestesisti. Ciò ha reso possibile istituire turni H24“.

Deales: “Tutto pronto per il vaccino anti Covid”

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Il dottor Deales ha parlato anche della questione legata al vaccino anti Covid, facendo un rapido punto della situazione in vista dell’arrivo delle prime dosi. “Abbiamo già individuato l’area dove effettueremo il vaccino per il nostro personale e anche l’area dove stoccheremo i vaccini come previsto dalla regolamentazione della casa produttrice” ha detto, dicendosi moderatamente ottimista riguardo ai tempi.

Per quel che riguarda, invece, le attrezzature per conservare i vaccini (soprattutto quelli di Pfizer-BioNTech, che hanno bisogno di temperature estremamente basse), il direttore sanitario dell’Umberto I ha affermato: “Ancora è tutto in itinere, sappiamo soltanto che dobbiamo attrezzarci con i congelatori a -80 gradi. Noi abbiamo una certa quantità di congelatori utilizzati per scopi di ricerca ma ci stiamo attrezzando con ulteriori contenitori. Non c’è un protocollo preciso, le istruzioni ci arrivano dalla Protezione civile. È già tutto pronto comunque, non dovremo fare degli interventi strutturali”.

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