Oggi, mercoledì 7 aprile, 5,6 milioni di studenti (il 66% del totale) sono tornati sui banchi di scuola. Per altri 3 milioni, invece, prosegue la didattica a distanza. Le regioni più interessate dalla riapertura in presenza sono la Lombardia, con 785.919 ragazzi a suola (e 615.903 in Dad), il Lazio, con 687.592 (e 133.737 in Dad), il Veneto, con 573.694 (e 106.402 in Dad), la Campania, con 484.731 (e 460.262 in Dad) e l’Emilia Romagna, con 335.580 alunni (e 284.843 in Dad). La situazione è ancora più positiva nelle isole, dove l’82/83% degli studenti è tornato in classe: si parla di 614.891 ragazzi in Sicilia e 170.004 in Sardegna.
Il Decreto Legge n. 44 ha facilitato la “ripopolazione” delle aule, permettendo il rientro a scuola, anche nelle zone rosse, dei bambini della scuola dell’infanzia, degli alunni di primaria e di quelli del primo anno di secondaria di primo grado. Anche il passaggio di alcune regioni in zona rossa (Toscana, Calabria e Val d’Aosta) e il ritorno in zona arancione di altre (Veneto, Marche e Provincia di Trento) ha influito sui numeri delle lezioni in presenza.
Nel corso di un intervento al TG3, Patrizio Bianchi, il ministro dell’Istruzione, ha parlato della riapertura delle scuole. “Tornano a scuola i bambini più piccoli, anche in zona rossa, e questo è un grande segno di fiducia nel Paese. I ragazzi vanno al 50% nelle zone arancioni, ma stiamo lavorando tutti moltissimo perché possano tornare anche loro” in pianta stabile. “La scuola è sicura, ma non è sotto una campana di vetro”, ha aggiunto Bianchi. “Quindi quel grado di responsabilità che tutti dobbiamo avere, non deve esserci soltanto dentro la scuola, ma dappertutto, fuori e dentro questa grande comunità”.
Dalla ricostruzione effettuata dal portale Tuttoscuola emerge che il numero degli alunni in presenza non era così alto dallo scorso febbraio, quando si erano sfiorati i 7 milioni di studenti nelle scuole. Nel corso di marzo, invece, i dati indicano un numero di ragazzi in classe compreso tra gli 800mila e gli 1,6 milioni. Solo in una singola occasione, il 6 marzo, si è raggiunto il picco dei 2,8 milioni di studenti in presenza.
Numeri alla mano, è possibile individuare delle differenze piuttosto marcate tra le diverse aree nel Paese: mentre al Sud e al Nord-Ovest gli alunni in presenza si fermano, rispettivamente, al 56 e al 57%, la situazione è nettamente migliore nel Nord-Est (70%), al Centro (74%) e nelle Isole (83%). Le provincie autonome di Bolzano e Trento avranno complessivamente la più alta percentuale di alunni in presenza (87,3%).
A incidere sul numero complessivo degli alunni che ritornano a scuola, sono anche i 2,7 milioni di bambini della scuola dell’infanzia e del primo ciclo. Il loro ritorno è stato reso possibile, anche nelle regioni in zona rossa, dal DL 44. Il decreto ha anche permesso a 212mila bimbi di accedere ai servizi per la prima infanzia.
Con riferimento ai diversi settori scolastici, seguiranno le attività didattiche a scuola complessivamente 1.393.010 bambini delle scuole dell’infanzia (il 100%), 2.605.865 alunni della primaria (il 100%), 1.019.904 alunni della scuola secondaria di I grado (il 59,5%) e parzialmente, in alternanza al 50%, 549.929 studenti delle superiori (il 19,7%).
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Le elementari e prime medie di Torino tornano tra i banchi: da oggi mercoledì 7 aprile, dopo le vacanze pasquali, i bambini stopperanno la Dad per ricominciare lezione in presenza. Alla Lessona di corso Regio Parco i cartelli “Bentornati” li attendono al suono della campanella.
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Anche a Milano suona la campanella per gli alunni delle scuole elementari e prime medie. “I nostri figli non vedevano l’ora di tornare a scuola” raccontano i genitori. Alla scuola media Parini di via Solferino il cartellone “Bentornati” attende gli studenti all’ingresso dell’istituto.
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Stamattina sono tornati in aula, in presenza, gli studenti toscani fino alla prima media, circa 3000 tra bambini e ragazzini. Tra le ultime misure decise dal Governo infatti c’è il ritorno in aula degli studenti anche in zona rossa, ma soltanto fino alla prima media. In Toscana questo significa riaprire le porte delle scuole a 230mila studenti delle statali e circa 70mila delle paritarie. Si tratta di 22mila bambini al nido, 80mila alla scuola materna, 160mila alla primaria e circa 33mila in prima media. “Purtroppo solo fino alla prima media” racconta Claudio, padre di due bambini. “Gli altri ragazzini saranno chiusi in casa in Dad e questo non va bene. Hanno bisogno di stare con i loro coetanei“. Lorella, mamma e insegnante commenta il rientro dimezzato degli alunni: “Mia figlia è fortunata perché frequenta la scuola primaria, ma io sono insegnante e devo lavorare in Dad. È una scuola poco reale“.
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Questa volta anche in Campania suona la campanella, dopo le vacanze pasquali, per i bambini delle scuole elementari e delle prime medie. “Speriamo di poter arrivare alla fine dell’anno tra i banchi di scuola” ha commentato Maria Elena De Stefano, direttrice dei servizi generali amministrativi della scuola Vanvitelli di Napoli. Soddisfatti anche i genitori. “Per i nostri figli è molto più stancante la Dad che una mattinata in classe, siamo preoccupati ma anche molto contenti per loro” hanno raccontato i genitori presenti all’esterno dell’istituto.
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