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In un passaggio della conferenza del 16 novembre 2020 il presidente del Veneto Luca Zaia elogiava la dedizione al lavoro del primario a Treviso, Roberto Rigoli. Il medico ha avuto un malore mentre si trovava in reparto ed è stato ricoverato in Cardiologia all’ospedale Ca’Foncello. “Il dottor Rigoli è sempre in laboratorio – diceva Zaia -, anche sabato e domenica. A volte rimane anche fino all’una o le due di notte“.
Roberto Rigoli ha 63 anni e, oltre a essere il primario a Treviso, è anche il coordinatore delle 14 Microbiologie del Veneto. È conosciuto soprattutto per l’importante contributo che ha dato ai tamponi “fai-da-te”. Dopo un anno passato in prima linea a gestire l’emergenza sanitaria, ora il medico si trova all’ospedale Ca’Foncello. L’equipe del dottor Carlo Cernetti sta monitorando le sue condizioni di salute, che al momento non sarebbero gravi. I medici hanno consigliato al primario il massimo riposo.
In seguito alla frattura con Andrea Crisanti, il direttore della Microbiologia di Padova, Zaia aveva scelto Rigoli per gestire la cosiddetta “macchina dei tamponi“. Si tratta di uno screening su scala regionale che attualmente conta quasi 8 milioni di test analizzati tra Padova, Treviso, Vicenza, Venezia, Verona, Rovigo e Belluno.
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