Per rispondere alle domande frequenti sull’ultimo decreto, in vigore dal 26 aprile al 31 luglio 2021, il Governo ha aggiornato il proprio sito ufficiale. Per quanto riguarda i locali adibiti alla ristorazione, le faq spiegano che, in zona gialla, l’ingresso e la permanenza al loro interno è consentito per l’uso dei servizi igienici, il pagamento del conto e l’acquisto di prodotti d’asporto. Il tutto deve avvenire in breve tempo e nel rispetto delle norme anti-contagio. Restano vietati gli assembramenti. Nelle zone rosse e arancioni, l’ingresso e la permanenza nei locali è possibile solo per acquistare i prodotti d’asporto. L’uso dei servizi igienici può essere consentito solo in casi di assoluta necessità. Le attività di somministrazione di alimenti e bevande svolte da centri culturali, sociali e ricreativi sono sospese. L’unica eccezione è prevista per le associazioni che rientrano tra gli enti del Terzo settore.
Il nuovo decreto stabilisce le funzioni religiose con la partecipazione di persone possono essere svolte, anche nelle zone rosse e arancioni. Devono, tuttavia, essere rispettati i protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni. Le faq chiariscono che i matrimoni sono consentiti, ma restano vietate le feste e i banchetti. Chiuse anche le sale da ballo. Le tumulazioni e le sepolture sono consentite nel rispetto della distanza interpersonale di un metro tra i partecipanti. Dev’essere evitata ogni forma di assembramento.
Le faq chiariscono che le attività commerciali devono continuare a vendere esclusivamente generi alimentari e beni di prima necessità. L’accesso alle corsie dove sono esposti prodotti diversi deve essere precluso ai clienti. “Nel caso in cui ciò non sia possibile, devono essere rimossi dagli scaffali i prodotti la cui vendita non è consentita. Tale regola vale per qualunque giorno di apertura, feriale, prefestivo o festivo”, si legge. I negozi che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio. Ciò deve avvenire nel pieno rispetto dei requisiti igienico sanitari. “Chi organizza le attività di consegna a domicilio deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro”. La consegna può avvenire anche al di fuori del Comune in cui si trova il punto vendita.
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