La Pasqua è alle spalle, e l’Italia torna a ragionare per zone: chi è in arancione, chi è in rosso. A seconda della Regione in cui si risiede. Con una prospettiva che l’ultimo decreto del presidente del Consiglio Draghi prevede, e in cui molti sperano. Ossia che nel corso del mese di aprile siano possibili degli allentamenti delle misure.
Arancione o rosso? La situazione di ogni Regione
L’Italia si è risvegliata nel primo martedì post pasquale con questa situazione, prendendo ogni singola Regione: nove sono colorate di rosso (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Puglia e Calabria). Le altre dieci (Liguria, Veneto, Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo, Basilicata, Molise, Sicilia, Sardegna) e le province autonome di Trento e Bolzano sono invece in arancione. E la grande attesa è ora verso qualche eventuale, possibile, agognato miglioramento.
Come ricorda l’Ansa, infatti, la cabina di regia non è stata al momento convocata. Ma le valutazioni su eventuali misure meno severe, e i tempi necessari per attuarle, avverranno proprio sulla sulla base dei dati elaborati settimanalmente dall’Iss, Direzione generale Prevenzione e Regioni. Ogni settimana, infatti, si terrà un punto sulla situazione a proposito della diffusione del contagio. E a quel punto sarà possibile stabilire se qualche zona d’Italia possa uscire dalla zona rossa, o addirittura da quella arancione.
Il calendario verso le riaperture
L’obiettivo è programmare date e stabilire un calendario di riaperture a cominciare dal 20 aprile. Inevitabile perché ciò avvenga, ovviamente, è che le cifre a proposito del contagio siano confortanti. Quindi tali dati andranno indicati in una delibera che successivamente dovrà essere approvata dal Consiglio dei Ministri. Il tutto in una settimana in cui il premier Mario Draghi dovrà incontrare le Regioni anche su un altro tema, scottante come se non di più rispetto al colore arancione o rosso: il Recovery Plan. Questo appuntamento è fissato per giovedì.
Alla Conferenza Stato-Regioni, i governatori chiederanno di “fornire prospettive a quei settori chiusi valutando aperture subito dopo il 20 aprile“. Il tutto, ovviamente, “nel caso di un miglioramento dei dati epidemiologici“. L’obiettivo però è a più ampio respiro, dato che si punta a “permettere da maggio la ripartenza di attività in stand-by da troppo tempo, come le palestre“. Un programma che dovrebbe ripartire da giovedì. Con la speranza di superare giallo, arancione e rosso molto presto.