Recovery plan, Greenpeace cambia per protesta i nomi di 4 ministeri

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Con un blitz organizzato questa mattina a Roma, gli attivisti di Greenpeace Italia hanno apposto nuove targhe a quattro ministeri della Capitale. Un cambio di nome simbolico, che denota la loro insoddisfazione nei confronti del Pnnr. Lo ha reso noto la stessa ong spiegando che “il dicastero del ministro Cingolani è diventato il ‘Ministero della Finzione Ecologica‘. Quello del ministro Giovannini il ‘Ministero dei Treni Persi e dell’Immobilità elettrica‘. I dicasteri dei ministri Patuanelli e Giorgetti, invece, sono stati ribattezzati rispettivamente ‘Ministero per gli Allevamenti Intensivi ed Altre Attività Inquinanti‘ e ‘Ministero dello Sviluppo che Distrugge il Pianeta‘”. La protesta dell’organizzazione ambientalista, si legge nella nota, “nasce dalla valutazione per nulla positiva del Pnrr del Governo Draghi, approvato in questi giorni dal Parlamento e che mette in atto una vera e propria ‘finzione ecologica‘”.

Greenpeace: “Il Pnrr è deludente”

A eccezione di alcuni passi apprezzabili – dalle smart grid, agli accumuli per le rinnovabili, al solare agrivoltaico – il Piano è deludente“, sottolinea Greenpeace. Per l’ong, il Pnrr “non fa intravedere una decisa strategia per la transizione ecologica“. Quest’ultima è ritenuta “urgente e necessaria per permettere al Paese di dare il proprio contributo nel contrasto all’emergenza climatica in corso“. L’organizzazione aggiunge che il Piano “non indica chiare priorità per lo sviluppo delle rinnovabili, lascia poco più che briciole alla mobilità urbana e sostenibile e alla protezione della biodiversità. Dimentica, inoltre, le necessarie misure per la promozione dell’agroecologia e la riconversione degli allevamenti intensivi“. Inoltre, “declassa l’economia circolare a una mera questione di gestione dei rifiuti. Il Pnrr, infine, apre di fatto la porta all’idrogeno blu di Eni (prodotto da gas e usando il Carbon Capture and Storage)“.

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